Ecco l’auto che si guida con un joystick. Realizzata al Centro protesi di Budrio

1 febbraio, 2013

“L’indipendenza è un bene che non ha prezzo”. A dirlo è Fabio Trono, un novarese di 28 anni che nel luglio del 2007 ha subìto un grave incidente sul lavoro che lo ha reso invalido al 100 per cento. Non poteva più guidare, un handicap che lo avrebbe penalizzato anche sotto il profilo professionale. Così ha chiesto se era possibile trovare il modo di farlo risalire alla guida di un veicolo. La sfida l’ha raccolta l’Inail, con il Centro protesi di Budrio e la collaborazione della ditta astigiana Kivi, con la realizzazione di un veicolo, un prototipo a livello nazionale, che ha consentito al novarese di tornare a guidare.

«E’ un’auto – spiega il direttore della sede novarese dell’Inail, Antonio Santoro – che permette la guida nella massima sicurezza con l’utilizzo di un braccio solo, grazie a un sistema di joystick a quattro vie. Inoltre è stata predisposta la possibilità di salire sul veicolo ed arrivare al posto guida senza la necessità di un accompagnatore».

Il veicolo è dotato di una serie di accessori all’avanguardia, che permettono ad esempio di entrare nell’auto dalla parte posteriore, su una carrozzina, e di giungere al posto guida. Qui, con il sistema joystick, si può sterzare, svoltare, frenare, accelerare, tutto con un solo braccio e schiacciando una serie di pulsanti.

Rinaldo Sacchetti, direttore ausili e assistenza sul territorio del centro protesi Inail di Budrio, ha spiegato che per costruire il veicolo si è lavorato sulla facilità di accesso all’auto e poi sulla sicurezza di guida. L’Inail si è attivata anche per la nuova patente di Fabio Trono, perché in Italia non era prevista la possibilità di guidare per chi si trovava nelle sue condizioni di disabilità. Trono è stato seguito dall’Inail anche per questo corso e, a dicembre, ha ottenuto la carta di circolazione: oggi può percorrere i venti chilometri che lo separano dal posto di lavoro guidando la sua auto.

Facebooktwittergoogle_plusmail

Commenta via Facebook


1 commento


  1. Complimenti vivissimi all’Inail, veramente! Un ottimo lavoro per uno scopo nobilissimo: permettere a questo ragazzo di poter tornare a guidare una macchina, con un joystick.
    Continuate così! 😉

Lascia un commento


Il tuo commento sarà pubblicato al più presto una volta sottoposto a moderazione. I campi contrassegnati con * sono obbligatori.