Un pasto a domicilio. Ecco come il Comune di Budrio aiuta chi non puo’ gestirsi

6 febbraio, 2013

Sono 30 i budriesi che usufruiscono del servizio di non autosufficienza, un aiuto che il Comune di Budrio mette in campo per coloro che si trovano in condizioni di disagio, offrendo un servizio di consegna a domicio del pasto. E’ l’assessore alle politiche sociali Luisa Cigognetti a parlarne su Budrio Bene Comune, e a descrivere modalità di accesso e costi.

CONSEGNA DEI PASTI PER 6,50 EURO
Il fondo statale per l’autosufficienza è attualmente azzerato, ma il Comune di Budrio garantisce comunque un servizio di consegna a domicilio dei pasti per coloro che si trovano nella condizione di non poter provvedere autonomamente. Non si tratta solo di persone anziane, ma può usufruire del servizio anche, per esempio, chi si rompe una gamba e non ha una rete familiare di assistenza.
Per l’anno 2013 il costo del pranzo è fissato in 6,50 euro compreso il trasporto, e se si vuole anche la cena il costo complessivo è di 11 euro. Il pasto si compone di: primo, secondo, contorno, frutta/dolce, pane e parmigiano; ed è prevista la possibilità per l’utente di segnalare diete particolari o intolleranze.

CIGOGNETTI: “IL 95% DEGLI UTENTI E’ SODDISFATTO”
La domanda di attivazione deve essere presentata presso lo sportello dei servizi alla persona, viene valutata da un assistente sociale e resa “operativa” a seconda dell’urgenza, solitamente nel giro di una settimana e può essere interrotta o sospesa su richiesta. L’assessore Luisa Cigognetti ha detto che “l’Amministrazione del Comune di Budrio vuole continuare a dare garanzie ai più deboli, mantenendo e il consolidando idee e azioni di welfare. Nel luglio 2012 abbiamo realizzato un questionario sul gradimento del servizio da parte degli utenti e il 95% di loro si è dichiarato soddisfatto o molto soddisfatto”.

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4 Commenti


  1. Molto bello. Non sapevo esistesse e mi ha fatto piacere venirne a conoscenza.
    Ma non è un po’ caro e lentissimo nell’attivazione?
    Mi spiego meglio. Se si tratta di un aiuto riservato a chi ha difficoltà fisiche, di famiglia ed economiche non dovrebbe essere aiutato al limite per il puro prezzo di costo? Senza contare che vedrei meglio, se di aiuto si tratta, che la comunità (l’Amministrazione) ci mettesse qualcosa.
    Io faccio la massaia a casa, quindi preparo i pasti e faccio la spesa. Ovviamente come massaia faccio pena, tanto per l’economia quanto per le preparazioni ed i tempi. La mia spesa media settimanale è sui 130 – 170 euro. Facciamo 150. Preparo 50 pasti a settimana (siamo in 4, il piccolo pranza a scuola e la moglie 1 o 2 volte pranza fuori). Spendo 3 euro a pasto. Più ? 20 cent a pasto per gas o corrente, trascurabili. Ma, ripeto: io faccio pena. Sabato scorso mi sono permesso di comprare la lattuga alla Coop a 2,80€/kg 🙁 Ecco, questi pasti a 6e50, non ci è detto dove/chi li prepara, ma se li preparasse, per esempio, la mensa delle elementari che già ne prepara un tot tutti i gg, non potrebbero costare decisamente meno? Anche perchè, mi si permetta, ma per l’anziano con problemi e pensione a 550/mese, 11€/die x 30 =330! Gli restano 220 euro per tutto il resto… lo aiutiamo a mangiare ok, ma poi dove va a dormire ecc ecc? Ecco, io credo che questo prezzo dovrebbe, laddove ci siano condizioni estreme, sicuramente almeno dimezzarsi o più. Questo si che sarebbe aiutare … Vedendo la cosa come servizio invece, per chi è messo un po’ meglio (persona ancora nel pieno delle forze con infortunio temporaneo e con stipendio) ecco li, nulla da dire.

    • Anch’io, quando ho letto l’articolo, la prima cosa che ho pensato, è che era decisamente troppo caro per queste persone… Non si potrebbe ridurre lo stipendio della Draghetti e rendere gratuito il servizio?

      • GRANDE Sig. GIOVANNI! LOL
        Venga, restando assiduo frequentatore di questo gran bel sito che è budrionext, a dirlo direttamente all’amministrazione su Budrio bene comune! Li l’amministrazione risponde! Poi facciamo copia incolla di qua per gli allergici! LOL

    • Dal sito di “Budrio bene comune” l’Assessore Luisa Cigognetti mi informa che:

      ” [..] E’ inoltre prevista la possibilità di interventi sociali per alleggerire gli oneri economici delle persone in grave disagio socio/economico. E infatti alcuni utenti che non se lo possono permettere vengono “nutriti” a carico del Comune. […]”

      E trovo ciò veramente una buona cosa.
      I 6e50 o gli 11 non sono quindi chiesti a chi si ritrova con 550 al mese ma ben di più. Bene, molto bene.

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