Dopo il tragico incidente stradale che ha portato la morte del ventiduenne Manuel Piovani, Budrio si prepara a salutarlo questo sabato 23 febbraio. Alle ore 8:30 famigliari e amici si ritrovano alla camera mortuaria, per poi celebrare la Santa Messa alle ore 9:30 presso la chiesa di San Lorenzo. Il gemello Steven, insieme al fratello al momento dell’incidente, è in coma all’ospedale Sant’Anna di Ferrara. Le su condizioni sono leggermente migliorate, anche se i medici non si sbilanciano ulteriormente.
MANUEL E STEVEN, I GEMELLI INSEPARABILI, DUE RAGAZZI COME POCHI
A fatica si erano iscritti a Facebook, più convinti dagli amici che per altro. Non amavano stare davanti al pc o distrarsi con videogiochi. Manuel e Steven Piovani i gemelli ventiduenni di Budrio che venerdì notte sono stati coinvolti in un incidente stradale, erano ragazzi di un tempo: amavano il loro lavoro in mezzo ai campi di Vedrana, dove con il padre e lo zio passavano quasi tutto il loro tempo, sui trattori e in mezzo alla terra, vedendo crescere mais e grano di giorno in giorno.
Le serate d’estate le passavano proprio qui, fino a tardi, il lavoro li costringeva a fare le ore piccole, ma per loro era solo un piacere. Quando avevano una giornata libera approfondivano la loro passione per la terra visitando fiere e sagre dedicate all’agricoltura, oppure trascorrevano il tempo con gli amici di paese, alla Bocciofila di Budrio o alla Torretta di Molinella, ma sempre fuori casa, sempre all’aria aperta. Sono stati coinvolti in un incidente terribile, che ha spezzato la vita di uno di loro Manuel, il gemello più estroverso e costretto Steven a un ricovero di urgenza in terapia intensiva all’ospedale di Sant’Anna, in condizioni gravissime. Si sono separati per la prima volta, dopo 22 anni passati insieme in ogni luogo, a cominciare dalle scuole e dall’ITIS di Budrio, dove hanno studiato.
Non si conoscono ancora le dinimiche dell’incidente, a parte il luogo Santa Maria di Codifiume, e il mezzo coinvolto con loro: un furgoncino guidato da un 39enne della zona, rimasto solo ferito. Quello che è chiaro è che a loro dobbiamo tanto: la consapevolezza che si può essere ragazzi in gamba senza strafare, senza dannarsi, lavorando il mestiere più antico del mondo, in semplicità e con il sorriso quotidiano sulle labbra. Così ricordano Manuel i suoi amici, mentre insieme ai loro cari e a tutto il paese tengono le dita incrociate per la sorte del gemello Steven.