Budrio, in 300 in piazza per Jamila. I vicini: “Era proprieta’ del marito”

24 febbraio, 2013

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Una piazza illuminata da candele e lumi. Ma prima ancora, un paese scioccato e commosso per l’uccisione della giovane Jamila, 31 anni di origine marrocchina, accoltellata al cuore dal marito, lo scorso sabato sera. Un omicidio che avviene a pochi giorni dalla giornata mondiale contro la violenza sulle donne e che fa riflettere sul ruolo della stessa nella nostra società, soprattutto ascoltando le parole dei vicini: “Il marito la considerava di sua proprietà”.

300 BUDRIESI IN PIAZZA, FIACCOLATA PER JAMILA
Promossa dalla Consulta per le Donne e dalle associazioni budriesi, la fiaccolata per Jamila ha portato in piazza la rabbia e lo sgomento per una morte senza senso. Alle ore 21:30 i budriesi hanno manifestato il loro dolore per questo femminicidio: non solo donne, ma anche tanti uomini, giovani e gli esponenti della politica budriese hanno percorso, in silenzio, le strade del centro storico. [Le foto di Sofia Benucci e Andrea Farina]

I VICINI: “IL MARITO LA CONSIDERAVA DI SUA PROPRIETA'”
I primi a essere profondamente colpiti sono proprio i vicini di casa di Jamila, coloro che conoscevano la donna e suoi problemi con il marito. “Litigavano spesso – racconta una condomina a Budrio Next – e più volte la donna aveva chiamato i Carabinieri. Le autorità conoscevano la delicata situazione e la famiglia era seguita dai servizi sociali del Comune di Budrio, che la accompagnavano a fare la spesa. Era facile sentirli litigare, le urla si sentivano chiaramente e molto spesso le discussioni si chiudevano con Jamila che usciva di casa portandosi dietro i figli, oppure veniva a sfogarsi in casa mia. Mi diceva: “Lo senti mio marito? Lo senti? Tu la lingua non la conosci ma queste sono volgarità”. E ancora: “Voleva andarsene, voleva tornare dalla madre in Marocco, ma non riusciva a fare il passaporto per partire. Era una donna tranquilla, una buona madre per i figli, considerata dal marito come una proprietà e costretta a essere maltrattata per banalità”. Un altro vicino conferma: “Jamila era una brava persona. Sapevamo che aveva problemi economici e spesso allungavamo loro un piatto di pasta. E’ stata mia cugina a scoprire il tutto e a chiamare le forze dell’ordine, quando ha visto il marito scappare di casa, in tutta fretta, con i figli”. [Nella foto, il condominio dove viveva Jamila]

HUFFINGTON POST: “JAMILA AVEVA DENUNCIATO INGIURIE E MINACCE DEL MARITO”
L’Huffington post rivela alcuni particolari. “Nell’ultimo anno – si legge sul quotidiano – Jamila aveva bussato numerose volte alla stazione dei carabinieri di Budrio, in provincia di Bologna. Presentava querele contro il marito Abderrahim Qablaoui, 53 anni, raccontava che l’uomo non si occupava adeguatamente della famiglia, denunciava ingiurie e minacce, un giorno aveva portato un referto medico per le botte ricevute. “Semplici graffi”, dicono ora i militari, che spesso erano intervenuti a sedare i litigi della coppia”.

L’OMICIDIO
Il crimine è stato commesso sabato sera, intorno alle 21:30. Un uomo marocchino di 54 anni, ha accoltellato e ucciso la moglie Jamila di 31 anni, con la quale aveva avuto un litigio. Poi ha preso i due figli piccoli, di quattro e due anni, ed e’ fuggito via con la macchina, sotto la nevicata. Verso mezzanotte l’uomo, dopo aver portato i bambini da sua madre si e’ costituito nella stazione dei carabinieri. A quanto si e’ potuto ricostruire, l’uomo viveva con dei lavoretti saltuari. I militari della compagnia di Medicina, guidati dal capitano Francesco Cattaneo, insieme al nucleo investigativo del comando provinciale di Bologna, avevano immediatamente fatto scattare le ricerche nella zona, temendo che l’uomo potesse commettere un’altra sciocchezza. Sono stati contattati alcuni parenti, ma per fortuna poco dopo e’ stato lui stesso a presentarsi spontaneamente. I piccoli li aveva portati e affidati alla nonna, residente a San Lazzaro di Savena.

CIGOGNETTI: “JAMILA VITTIMA DI UNA CULTURA MASCHILISTA”
“La violenza contro le donne è ovunque, dentro le nostre case, nei nostri quartieri, anche dove la comunità è più coesa, dove i servizi funzionano, dove le reti di volontariato e di assistenza danno il meglio di sé”. Così è intervenuto il vicesindando di Budrio, Luisa Cigognetti, nonchè assessore alle politiche sociali. “Conoscevamo Jamila. Insieme ai figli era seguita dai servizi sociali del nostro Comune, aiutata a sbarcare il lunario in questi duri momenti di crisi, in cui tutti i giorni dobbiamo arrovellarci per trovare qualche soluzione alle drammatiche richieste di famiglie che perdono il lavoro, perdono la casa, perdono tutto”. Per Cigognetti “la crisi è solo un’aggravante, perché Jamila è stata vittima di un marito violento, che la considerava una sua proprietà da manovrare a proprio piacimento, e spesso usava lei e i bambini per impietosire il Comune”. E ancora: “Jamila è stata vittima di una cultura maschilista, che ritiene che la sopraffazione sulle donne sia una cosa normale. E’ una sconfitta dell’idea che siamo tutte e tutti cittadini uguali”. In conclusione il vicesindaco ha fatto una riflessione sulle politiche di genere: “E’ un momento triste per la nostra comunità, che dimostra come le politiche di genere debbano sempre di più essere una priorità, per permettere alle donne di acquistare una propria autonomia, ma che dimostra anche come dal punto di vista antropologico e culturale purtoppo le donne siano ancora bersaglio di violenze e sopraffazioni da parte di molti uomini. In questo momento terribile il nostro pensiero è per Jamila che ci ha lasciati e alla speranza di un futuro migliore per i suoi bambini, che non lasceremo soli”.

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21 Commenti


  1. Più che di maschilismo credo si tratti di profondo egoismo e presunzione di poter crescere i propri figli privandoli della madre…questi uomini non si rendono conto che le loro azioni non danneggiano solo le mogli e le rispettive famiglie, ma ricadono COMPLETAMENTE SUI FIGLI, gli unici a soffrire veramente, perdendo la madre, che non c’è più, ed il padre, che il più delle volte non va nemmeno in carcere, ma viene comunque privato della potestà genitoriale.
    Una famiglia distrutta…per cosa poi? gelosia? odio? Cari uomini, pensateci, fare del male alla madre dei vostri figli non è la soluzione…a meno che l’intento non sia far soffrire anche loro…

    • Ciao Laura, io questo non lo definirei un uomo, e nemmeno un animale ! Questo ” bagaglio” non solo ha ucciso la moglie ma lo ha fatto davanti ai suoi figli !!!!!!!!!!.
      Ma come si fa a fare una roba del genere ????
      Io, non discuto nemmeno per delle sciocchezze davanti ai miei figli. Questo non li deve più vedere neanche con un binoco!

  2. Perdonaci Jamila, non siamo riusciti a leggere fino in fondo ai tuoi occhi le tue mute richieste di aiuto.

    • “mute richieste d’aiuto” che non abbiamo letto nei suo occhi!!????
      Ma, poveretta: è andata dai carabinieri, ha sporto querela, si è portata perfino un referto medico….COS’ALTRO POTEVA FARE???
      E, come (purtroppo) sempre succede, tutti pronti a stracciarsi le vesti e cospargersi il capo di cenere, ma solo DOPO che la tragedia è successa!

      • Sono perfettamente d’accordo! La gente sembra ripetere meccanicamente atteggiamenti e frasi che si sentono in giro. Invece dovremmo farci carico di essere più presenti, più vicini alle persone in difficoltà, non trascurando segnali premonitori…So che è molto difficile prevenire eventi tanto tragici, ma so anche, per esperienza, che chi è in pericolo può ricevere uno stimolo a difendersi, quando incontra persone sensibili e solidali…

        • parlate e non sapete cosa si è provato a fare per lei. Tacete che è meglio.

        • Come puoi giudicare che non abbia incontrato persone sensibili e solidali. Non sapete niente, informatevi presso le Caritas Parrocchiali.

          • Io non ho “giudicato” nessuno: mi limitavo ad auspicare di fare la massima attenzione ai segnali di disagio. Visto, comunque, l’effetto del commento lasciato, accetto l’ottimo consiglio “tacete che è meglio”. BONA

          • Roberta, forse non sappiamo niente. Pero l unica cosa che so e che nessuno l ha aiutata ad andarsene da questa casa.Perche nessuno non le ha offerto un lavoro e magari aiutato a trovare un altra sistemazione se tutti sapevano della situazione.Per certi casi
            purtroppo non ci sono scuse.

      • Non hai capito un bel niente del senso del messaggio. Che ne sai tu della nostra tristezza e comunque impotenza, mia e del nostro gruppo di volontari, per lei ANCHE PRIMA DELLA TRAGEDIA.

        • credo di aver offeso la tua sensibilità, e me ne scuso, ma il mio commento era ispirato da quello che HAI scritto… ed ho pensato, ma quali mute richieste di aiuto, se era persino andata dai carabinieri a sporgere querela? Percorso, peraltro, condiviso dalla maggior parte delle vittime di femminicidio, come purtroppo si evince dalle cronache..

          • Ti ringrazio, probabilmente io mi sono espessa in modo non chiaro per chi non ha vissuto un pò la sua situazione. Io la ricordo quando veniva in Caritas e parlavano solo i suoi occhi.
            buona giornata.

  3. Non è una sorpresa che la cultura marocchina sia maschilista

  4. Credo che in questo casole motivazioni vadano ricercate anche in una distorta concezione culturale-religiosa del ruolo della donna e della famiglia

  5. Il femminicidio è in aumento da anni e credo che non si possa generalizzare sulle conclusioni e i giudizi.
    Quel che è certo è che si tratta di un fenomeno trasversale alle religioni ed esteso a tutti quelli che coltivano la violenza nei rapporti affettivi e che considerano le donne oggetto e possesso personale.
    Si tratta di una emergenza e come tale andrebbe combattuta con leggi più severe!

  6. perché non lo facciamo giudicare dai suo compaesani

  7. Mi lasciano basita i commenti dei carabinieri….semplici graffi? Picchiare moderatamente, provocando semplici graffi non è sanzionabile? Non ho veramente parole…

  8. Io penso che potevamo fare di più!dov e’ il nostro aiuto quando una donna si rivolge ai carabinieri?nulla era cambiato …da quelle denuncia,ok i servizi sociali ma lei doveva essere allontanata da quell uomo

  9. …QUESTA NOTIZIA COME MOLTRE ALTRE TRAGEDIE DEL GENERE SI SCIOGLIERA’ AL SOLE COME LA NEVE CHE SILENZIOSA E’ CADUTA SABATO SERA E NEL “SILENZIO” E’ AVVENUTO TUTTO CIO’ … IO ABITO VICINISSIMO E PENSARE CHE A POCHI METRI DA ME E’ AVVENUTA QUESTA BRUTALITA’ MI ATTERRISCE. SONO DONNA E ANCORA PRIMA MAMMA E NON POSSO PENSARE CHE AL GIORNO D’OGGI ESISTANO DEI BARBARI IN GRADO DI TOGLIERE UNA MADRE AI PROPRI FIGLI E DI UCCIDERE QUELLO CHE E’ LA COMPAGNA DI UNA VITA. SONO SCONVOLTA E MI URTA I NERVI DA MORIRE …CHE DOPO E SEMPRE SOLO DOPO SI CERCHI DI METTERE UNA “PEZZA” DOVE NON SI PUO’ PIU’ METTERE.

  10. cara Simona nessuno cerca scuse, solo perdono, ripeto, per non essere riusciti ad aiutarla. Voi siete mai venuti al centro di ascolto presso le Caritas parrocchiali? venite.

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