Una donna contro la ‘ndrangheta. A Budrio il sindaco di Rosarno

15 marzo, 2013

In un Auditorium che sfidava la concorrenza della serara di benedizione del nuovo Papa, mercoledì alle 21 si è tenuto l’incontro con Elisabetta Tripodi: Sindaco di Rosarno, all’interno dell’iniziativa di commercio solidale Le arance di Rosarno. È ormai da tre anni, in seguito all’emergenza dei migranti emersa nel gennaio 2010, che Budrio e Rosarno collaborano in questo progetto di scambio e solidarietà grazie al quale regolarmente ogni mese arrivano direttamente dalla piana di Gioia Tauro le arance biologiche. Come ogni anno è stato organizzato un incontro sul tema e quest’anno l’ospite era il sindaco di Rosarno in persona.

L’incontro, al quale erano presenti anche il Sindaco Pierini e vari delegati delle associazioni collaboranti, è stato presentato da Giovanni Santandrea, presidente della Consulta delle Associazioni di Budrio.

LA TELEFONATA
Laa serata è stata aperta da una telefonata in vivavoce a Nino Quaranta, dell’associazione Equosud, il quale ha parlato della destinazione del ricavato (pari a 5 centesimi ogni cassa di arance acquistata) in corsi di italiano per gli stranieri e in beneficenza direttamente nei paesi di origine dei migranti.

L’INTERVISTA
Eletta dopo un grave scandalo di corruzione nella giunta e conseguente scioglimento della stessa, il sindaco Elisabetta Tripodi – intervistata da Giovanni Santandrea – ha subito puntato sulla simbolicità delle azioni, e primariamente sull’edilizia scolastica: le prime due opere dell’amministrazione sono infatti state la ricostruzione di due scuole costruite con cemento impoverito. Ma anche lo sfratto della famiglia di un boss della ‘ndrangheta dalla villa abusiva e già sotto sequestro, ma per negligenza delle precedenti amministrazioni mai portato a termine. Azioni che non sono state ben digerite da tutti: non è tardata ad arrivare infatti una lettera intimidatoria del boss dal carcere di Milano. È da allora che Elisabetta Tripodi vive sotto scorta e fa presente con le sue parole l’importanza simbolica anche di questa presenza dello Stato.

Seconda tematica trattata nell’intervista è stata la situazione dei migranti: a Rosarno ogni anno tra ottobre e novembre – in corrispondenza della campagna delle arance e delle olive – arrivano ondate di migranti in cerca di lavoro e bisognosi di una abitazione. Per far fronte a questa situazione sono stati costruiti un primo campo di accoglienza nel febbraio 2011, seguito da una tendopoli nel febbraio 2012, anche se – ha spiegato il sindaco, “gli aiuti del governo arrivano sempre in ritardo”, quando l’emergenza è già passata.

Si è poi parlato del settore agricolo di Rosarno: una volta fiorente e fondamentale, è stato definito dal sindaco “morente”. Abbiamo sentito raccontare di arance lasciate marcire sugli alberi a causa dei profitti della vendita inferiori ai costi della raccolta.
La serata si è conclusa con alcune domande del pubblico e un intervento del Sindaco Pierini e la raccomandazione ad affrettarsi a fare l’ordine delle arance entro venerdì sera.

Andrea Sgarbi

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1 commento


  1. Gentile Sig. Antonio, il suo commento è veramente tagliente e centrato. Complimenti! ER

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