I tesori dimenticati di Budrio: dove sono le 359 opere del Nasica?

17 marzo, 2013

Negli ultimi mesi molto si è parlato dell’arrivo a Budrio del dipinto di Augusto Majani, detto Nasìca, dipinto che grazie ad un gruppo di cittadini e associazioni budriesi è stato acquistato da Monsignor Pederzini parroco bolognese, e donato al Comune, come ci informa la direttrice dei musei Lorella Grossi nell’ultimo numero di Budrio terra e civiltà. Per questa occasione sabato 23 marzo alle 16.30 si terrà una cerimonia o “presentazione della donazione”, come è stata definita sul giornale, presso la sala ottagonale delle Torri dell’Acqua.

L’INTERESSE PER IL DIPINTO
Il dipinto è un olio su tavola intitolato L’ombra della croce, a cui l’artista lavorò dal 1897 al 1947. Una genesi sofferta dunque che si rispecchia anche nel retorico soggetto: un’enorme ombra di croce che incombe su una processione di uomini nudi inquadrati di spalle. Il dipinto era già stato esposto alla grande mostra monografica del 2002 Augusto Majani Nasìca, 1867-1959. Pittore, illustratore e uomo di spirito che avevamo potuto visitare nella chiesa sconsacrata di San Domenico.
In quell’occasione si era finalmente ridestato l’interesse per questo artista budriese noto soprattutto per l’attività di illustratore e vignettista per Il resto del Carlino. E già in quell’occasione l’allora sindaco Carlo Castelli auspicava la creazione di una sezione nella Pinacoteca Civica per esporre al pubblico il fondo acquistato nel 2000 dell’amministrazione precedente.


DOVE SONO LE 359 OPERE DEL NASICA?

Nel 2007 la biblioteca ospitò la mostra Ritorno a Budrio. L’arte di Augusto Majani (1867-1959) incentrata proprio sul materiale acquisito dalla figlia dell’artista nel 2000. Nel catalogo Giovanna Mengoli, allora assessore alla cultura, scriveva: “Tutto il corpus è patrimonio ora della Pinacoteca civica Domenico Inzaghi e ne costituirà la parte moderna; il suo allestimento è previsto negli spazi del Palazzo della Partecipanza, ora museo archeologico, appena questo avrà trovato miglior soluzione”.
Il progetto non ha evidentemente trovato attuazione e l’importante corpus di 359 opere del Nasìca, acquerelli, disegni, chine e dipinti ad olio, dovrebbe essere negli sportelli della biblioteca, parzialmente fruibile a cittadini e cultori solo tramite il catalogo on line Imago. La motivazione che ci sembra più logica è ovviamente la tanto citata crisi, scrivo “ci sembra” perché le indagini che abbiamo portato avanti in questi mesi sono state infruttuose.

UN’OPERA SENZA DIMORA
L’atto generoso dei cittadini budriesi che hanno agito affinché un importante dipinto del loro celebre compaesano tornasse fruibile al pubblico ci stimola un’ulteriore riflessione: in che spazi verrà esposta l’opera? La Pinacoteca, che ci pare di intuire dovrà ospitarla, non ha spazi per un dipinto di 95 x 175 centimetri.

E anche se ne avesse esporlo nelle sale non avrebbe logica: presenta infatti un allestimento cronologico e per scuole che parte dalla celebre tavola di Vitale da Bologna, Incoronazione della Vergine, per arrivare all’ultima sala con dipinti del Seicento e del Settecento. Si tratta di un allestimento tipico della metà del Novecento che non consente variazioni, di sicuro non l’inserimento di un’opera del Novecento che risulterebbe quanto meno fuori contesto.

UNA QUESTIONE DI ACCESSIBILITA’
Questo problema potrà forse sembrare di poca importanza a molti, ma un comune che vanta un polo museale come il nostro, con tanto di direttrice, dovrebbe essere in grado di rendere accessibili i preziosi materiali che ha acquisito, del resto, coi soldi dei cittadini.
Sicuramente ha stancato una considerazione tutta italiana dell’arte come hobby, pretesto per eventi, o peggio incombenza, più che impegno di tutela e conservazione per trasmettere ai giovani e non solo una cosa profonda e importante che si chiama cultura.

Maria Ludovica Piazzi

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8 Commenti


  1. Maurizio Montanari

    L’analisi di Maria Ludovica Piazzi è perfetta, specie nelle considerazioni finali, che condivido.
    Abbiamo partecipato come Circolo Pertini all’acquisizione del Majani. Ho poca fiducia nelle soluzioni.

  2. In attesa di una degna sistemazione delle opere dell’illustre compaesano Augusto Majani in un luogo comunale consono,perchè non renderle fruibili momentaneamente sul Web?
    Non è che oltre alle risorse economiche, all’amministrazione comunale manchi pure inventiva e fantasia?

  3. Signora Piazzi la ringrazio per questo suo articolo. Io volevo fare una piccola considerazione da neo frequentatore del palazzo comunale. Ho nototato che alle pareti dei corridoi ci sono opere molto belle e credo di valore. Si vedano gli acquerelli presenti nel corridoio del piano terra e i quadri al primo piano. L’arte moderna e contemporanea è un linguaggio artistico importante che potrebbe essere interessante valorizzare. Credo che scuole e cittadini ne sarebbero entusiasti.

  4. Sono molto d’accordo con l’analisi della Piazzi. In Pinacoteca ci sono moltissime opere ma molte sono nascoste nei depositi, vedi appunto Majani. E’ evidente una ‘staticità’ del settore che propone, anche in occasione della Notte al Museo, sempre le stesse cose. Sono anche d’accordo con Antonio Giacon sulla necessità di rendere fruibili in spazi pubblici queste opere. Abbiamo una splendida biblioteca, grande, luminosa. Potrebbe benissimo essere attrezzata per ospitare in modo permanente il ‘corpus’ Majani. Ci sarebbe però da rendere la biblioteca stessa più fruibile, cosa che al momento non è. Chiusa tutto il lunedì, al mercoledì pomeriggio e al giovedì mattina. Castenaso, che ha una spazio molto più piccolo e meno fornito e prestigioso di Budrio è aperta una mezza giornata in più e al pomeriggio apre un’ora prima. Imparagonabile il patrimonio librario tra le due strutture. A molto piacerebbe scoprirlo. Anche il personale, preparatissimo per altro, è sotto organico. A Castenaso sono sempre almeno due al prestito e altrettanti negli uffici. C’è qualcosa che non funziona.

  5. Brava Maria Ludovica per quello che hai scritto, con pacatezza e rispetto. Per quanto riguarda il sindaco non ho parole per descrivere la maleducazione della risposta. “Lesa maestà” sono le parole che descrivono meglio la situazione nel commento di Antonio. Speriamo in tempi migliori…

  6. Ufficio Stampa Comune di Budrio

    Augusto Majani, un artista nato a Budrio ed amato da Budrio
    Il Comune di Budrio ha da anni lavorato con dedizione alla scoperta, promozione e valorizzazione dell’artista e disegnatore di origini budriesi Augusto Majani. Si tratta di una figura importantissima nello scenario intellettuale e artistico di Bologna tra Ottocento e Novecento, che Budrio ha contribuito a riscoprire, mettere in luce, a far conoscere e apprezzare, dopo anni di oblio.
    L’Amministrazione comunale ha acquisito nell’ultimo decennio un patrimonio davvero significativo di opere: dipinti, disegni e stampe, fotografie e documenti che fanno parte del “Fondo Augusto Majani”.
    Tutto il patrimonio di opere è stato fotografato, inventariato, schedato e catalogato a cura del Centro Regionale di Catalogazione con la supervisione dell’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna. Il data base con immagini e schede è consultabile on line sul catalogo regionale all’indirizzo http://imago.sebina.it/SebinaOpacIMAGO/Opac.
    Per valorizzare le acquisizioni pubbliche, il Comune ha promosso due importanti momenti espositivi, rispettivamente nel 2002 e nel 2007. In entrambe le occasioni unitamente al patrimonio del Comune sono state esposte anche molte opere di provenienza privata.
    Il fondo di disegni e stampe è conservato presso la Biblioteca Comunale intitolata appunto ad Augusto Majani, ed è consultabile su richiesta in qualsiasi momento.
    I disegni e le stampe che in occasione della mostra del 2007 sono stati incorniciati a cura della Fondazione del Monte, sono stati poi depositati in Pinacoteca, visibili e consultabili su richiesta.
    Ecco, dunque, dove sono “finite” le opere del “Fondo Majani”: non è certo un segreto su cui costruire un’indagine.
    Non sono mancate mostre temporanee a tema, a cui il Comune di Budrio ha partecipato come la mostra svoltasi a giugno 2012 a Bologna nella Sala d’Ercole del Palazzo Comunale e dal titolo: “Lavoro ed identità nazionale – La partecipazione dell’Emilia Romagna al 50° dell’Unità d’Italia – Roma 1911”. Sono state prestate tre opere di Majani: un disegno matita e grafite raffigurante Edoardo Collamarini, l’architetto bolognese che con Majani collaborò alla realizzazione del padiglione emiliano romagnolo a Roma per le celebrazioni e due studi preparatori di una copertina Zanichelli sempre per il Cinquantenario del Regno d’Italia.
    Anche in occasione di ArcheoloGITE nel corso del 2012 sono stati esposti presso la Biblioteca Comunale foto e bozzetti di Augusto Majani che illustravano il lavoro della terra, così come sono stati esposti disegni e dipinti a tema in occasione della celebrazione del bicentenario della nascita di Filopanti, senza poi dimenticare l’iniziativa il “Quadro del mese” che ha ospitato in pinacoteca il bellissimo ritratto di Filopanti opera di Majani.
    Alcuni dipinti ad olio sono esposti presso la sede Municipale. Le opere sono visibili su richiesta e in occasione di particolari iniziative di visita guidata al Palazzo Municipale.
    Nel 2011 l’Amministrazione comunale e in particolare i Musei Civici si sono adoperati in collaborazione con privati cittadini per recuperare una straordinaria pala d’altare dipinta da Majani per la chiesa dei Frati Cappuccini di Budrio nel 1895. Il dipinto raffigurante la “Sacra Famiglia con San Francesco” è ospitato ed esposto in maniera permanente presso la chiesa di S. Agata di Budrio.
    Nel 2013 la Pinacoteca Civica sta acquisendo l’opera “L’ombra della Croce”, acquistata e donata da un gruppo di associazioni e cittadini di Budrio; il grande dipinto sarà esposto permanentemente nella Sala del Consiglio della Partecipanza nella Pinacoteca Domenico Inzaghi.
    Sarebbe certamente interessante trovare una collocazione diversa per il Museo Archeologico e Paleoambientale dedicato ad Elsa Silvestri, magari più legato alla didattica e alle istituzioni scolastiche, e trasformare lo spazio soprastante la Pinacoteca in un luogo espositivo dedicato al lavoro artistico di Majani, ma esiste un problema di spazi disponibili e di risorse finanziarie ineludibile. Intanto, allora, si conserva e si valorizza, si espone, si presta e si fa conoscere l’artista. Del resto, questa è l’attività di tutti i musei del mondo che posseggono collezioni permanenti, le quali raramente vengono esposte completamente nello stesso momento.
    Basti pensare che su Augusto Majani vi sono già ben quattro pubblicazioni realizzate in ambito budriese, in occasione degli eventi espositivi più importanti, di cui tre sostenute dal Comune di Budrio con il contributo di fondazioni: Augusto Majani Nasica 1867-1959: pittore, illustratore e uomo di spirito, Panini, 2002; Ritorno a Budrio: l’arte di Augusto Majani 1867-1959, Bup, 2007; La pala dei Cappuccini : un dipinto di Augusto Majani per Budrio, Bacchilega, 2011; Majani ritrovato, Bacchilega, 2011.

  7. Ho letto il comunicato ed è stata un’inutile perdita di tempo, i dati forniti coincidono a quelli dell’articolo e non credo questo si possa definire riportare le cose alla realtà, ma solo fare perdere tempo ai dipendenti pubblici per fare polemica. Ma non si stupisce nessuno…

    • Chiara, il sindaco , gli assessori o i politici della maggioranza non intervengono per scelta a spiegare le cose. B/N è un luogo informativo libero e quindi ben si guardano ad intervenire qui. Quindi per comunicare la loro versione non rimangono che i comunicati dell’uff stampa comunale che, come il giornalino terre e civiltà, sono solo propaganda a carico della collettività.

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