Ricomprata l’auto a Antonio: vince la solidarieta’ dei budriesi

24 gennaio, 2012

E’ nato tutto in rete una ventina di giorni fa: commenti, messaggi privati, passaparola.
Avevo pubblicato la foto dell’articolo uscito qualche giorno prima sul Resto del Carlino: si parlava della minicar bruciata ad Antonio Baselli e del suo stupore, visto che a Budrio “tutti gli vogliono bene”. 
Nel giro di pochi minuti molte persone avevano chiesto e proposto di non limitarci al solo commento, ma di fare di più.

Così è nata l’idea di Noi, ad esempio, ci divertiamo così. Concerto per Antonio: budriesi che si ritrovano in Auditorium e mettono in campo le proprie capacità per dimostrare solidarietà ad Antonio oltre che cercare di aiutarlo dal punto di vista economico.

Sono passati venti giorni, è arrivato venerdi 20 gennaio: un Auditorium pieno: musica, sorrisi, parole.

Tantissima gente ha reso possibile una serata così ricca: da coloro che hanno pagato la SIAE, passando per Padre Floriano che la domenica a messa invitava tutti a partecipare al concerto, a Moreno Sarti di Playstudio Radio che ha mandato in onda a ritmo serrato gli spot che pubblicizzavano la serata.
 Ci sono i gruppi musicali e le associazioni culturali budriesi che hanno fin da subito condiviso il nostroprogetto: Ocarina Ensemble e la No Panic Funky Groove Band (associazione Diapason Progetti Musicali), i Blamb, i Palco Numero Cinque, Gilda d’Arme Bononia. E poi le letture di Tiziano Casella e Michele Zambrano.

Il titolo, volutamente provocatorio, voleva dimostrare che ci sono tantissimi altri modi per divertirsi che non siano quelli di usare violenza o commettere atti vandalici.

Sulla bacheca dell’evento in molti hanno parlato di vergogna, di rabbia nei confronti di questi “ignoti”: il 20 gennaio abbiamo trasformato questi sentimenti in una spinta positiva e propositiva. 
Siamo usciti dalle nostre case, ci siamo tolti di dosso la convinzione che tanto “altri avranno la soluzione al problema” e abbiamo detto no alla violenza. 
Si è parlato molto di sicurezza in questi anni; non è solo questione di spazi, di “controllo delle forze di polizia” e di telecamere. Si ha sicurezza quando le persone si mettono in moto per creare un qualcosa; si ha sicurezza quando le persone si sentono coinvolte e parte integrante di qualcosa. E’ stato così questa volta ed è anche uno dei motivi del successo della serata. Prima ancora che un gruppo di individui, abbiamo dimostrato di essere una comunità.

Oggi ci sono due buone notizie: grazie alle offerte volontarie dei cittadini e delle forze economiche budriesi sono stati raccolti 2.985,34 euro. Inoltre, nel pomeriggio di lunedì 23 gennaio ho ricevuto una telefonata: la Fondazione Demetrio Benni, venuta a conoscenza della raccolta fondi per acquistare la minicar ad Antonio Baselli, si è resa disponibile ad elargire una cifra che, insieme a quella raccolta, andrà a coprire l’acquisto di un nuovo mezzo.

Sono certa che non basterà un solo evento per cambiare la testa a certe persone. Penso però che da qualche parte si dovesse per forza iniziare, che non si potesse restare a guardare. E noi non l’abbiamo fatto.
Noi, ad esempio, ci divertiamo così è stato un ottimo segnale; Budrio reagisce alla violenza utilizzando gli strumenti che ha a sua disposizione: la buona volontà, la cultura e la ricchezza della sua comunità.

Debora Badiali

Facebooktwittergoogle_plusmail

Commenta via Facebook


3 Commenti


  1. SIETE FORTISSIMI VOI, ad esempio, CHE VI divertiTE così, COMPLIMENTI

  2. Bellissima notizia!

  3. avete dimostrato (ma molti già lo sapevano…)che ci si deve divertire in modo SANO e in modo intelligente avete smosso le coscienze assopite di parecchi..COMPLIMENTI..

Lascia un commento


Il tuo commento sarà pubblicato al più presto una volta sottoposto a moderazione. I campi contrassegnati con * sono obbligatori.