E’ nato tutto in rete una ventina di giorni fa: commenti, messaggi privati, passaparola.
Avevo pubblicato la foto dell’articolo uscito qualche giorno prima sul Resto del Carlino: si parlava della minicar bruciata ad Antonio Baselli e del suo stupore, visto che a Budrio “tutti gli vogliono bene”.
Nel giro di pochi minuti molte persone avevano chiesto e proposto di non limitarci al solo commento, ma di fare di più.
Così è nata l’idea di Noi, ad esempio, ci divertiamo così. Concerto per Antonio: budriesi che si ritrovano in Auditorium e mettono in campo le proprie capacità per dimostrare solidarietà ad Antonio oltre che cercare di aiutarlo dal punto di vista economico.
Sono passati venti giorni, è arrivato venerdi 20 gennaio: un Auditorium pieno: musica, sorrisi, parole. Tantissima gente ha reso possibile una serata così ricca: da coloro che hanno pagato la SIAE, passando per Padre Floriano che la domenica a messa invitava tutti a partecipare al concerto, a Moreno Sarti di Playstudio Radio che ha mandato in onda a ritmo serrato gli spot che pubblicizzavano la serata. Ci sono i gruppi musicali e le associazioni culturali budriesi che hanno fin da subito condiviso il nostroprogetto: Ocarina Ensemble e la No Panic Funky Groove Band (associazione Diapason Progetti Musicali), i Blamb, i Palco Numero Cinque, Gilda d’Arme Bononia. E poi le letture di Tiziano Casella e Michele Zambrano.
Il titolo, volutamente provocatorio, voleva dimostrare che ci sono tantissimi altri modi per divertirsi che non siano quelli di usare violenza o commettere atti vandalici.
Sulla bacheca dell’evento in molti hanno parlato di vergogna, di rabbia nei confronti di questi “ignoti”: il 20 gennaio abbiamo trasformato questi sentimenti in una spinta positiva e propositiva.
Siamo usciti dalle nostre case, ci siamo tolti di dosso la convinzione che tanto “altri avranno la soluzione al problema” e abbiamo detto no alla violenza.
Si è parlato molto di sicurezza in questi anni; non è solo questione di spazi, di “controllo delle forze di polizia” e di telecamere. Si ha sicurezza quando le persone si mettono in moto per creare un qualcosa; si ha sicurezza quando le persone si sentono coinvolte e parte integrante di qualcosa. E’ stato così questa volta ed è anche uno dei motivi del successo della serata. Prima ancora che un gruppo di individui, abbiamo dimostrato di essere una comunità.
Oggi ci sono due buone notizie: grazie alle offerte volontarie dei cittadini e delle forze economiche budriesi sono stati raccolti 2.985,34 euro. Inoltre, nel pomeriggio di lunedì 23 gennaio ho ricevuto una telefonata: la Fondazione Demetrio Benni, venuta a conoscenza della raccolta fondi per acquistare la minicar ad Antonio Baselli, si è resa disponibile ad elargire una cifra che, insieme a quella raccolta, andrà a coprire l’acquisto di un nuovo mezzo.
Sono certa che non basterà un solo evento per cambiare la testa a certe persone. Penso però che da qualche parte si dovesse per forza iniziare, che non si potesse restare a guardare. E noi non l’abbiamo fatto.
Noi, ad esempio, ci divertiamo così è stato un ottimo segnale; Budrio reagisce alla violenza utilizzando gli strumenti che ha a sua disposizione: la buona volontà, la cultura e la ricchezza della sua comunità.
Debora Badiali
SIETE FORTISSIMI VOI, ad esempio, CHE VI divertiTE così, COMPLIMENTI
Bellissima notizia!
avete dimostrato (ma molti già lo sapevano…)che ci si deve divertire in modo SANO e in modo intelligente avete smosso le coscienze assopite di parecchi..COMPLIMENTI..