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50 anni di amicizia: rinnovato il gemellaggio tra Budrio e Gyula

22 aprile, 2013

Si è celebrato ieri, in piazza Filopanti, sotto una debole pioggia il 50esimo anniversario del gemellaggio tra Budrio e Gyula alla presenza dei primi cittadini dei due paesi: Giulio Pierini ed Erno Gorgenyi. Sul palco anche Erzsebet Miliczky Console onorario di Ungheria, Bruno Fustini Faustini sindaco di Budrio che per primo firmò il patto di gemellaggio con Gyula, il preside del liceo “Giordano Bruno” Massimo Giorgini e diversi studenti rappresentanti dei licei di Budrio e di Gyula.

L’atmosfera è solenne e commemorativa, il clima un po’ più piovigginoso ma Giulio Pierini, caparbio, apre la cerimonia “en plen air”. Per esprimere il significato dell’evento, si rifà a due momenti importanti della storia del nostro paese: ricorda inizialmente la ricorrenza che cade il 20 aprile, della Liberazione di Budrio dal regime Nazi-Fascista, riportando alla memoria quando, per la prima volta dopo anni, il 21 aprile del 1945, i cittadini di Budrio poterono riunirsi in piazza liberamente. Il secondo “passo indietro nella storia di Budrio – che evoca Pierini – concerne “il più illustre dei nostri concittadini: Quirico Filopanti, che nel redigere gli articoli per la costituzione della Repubblica Romana nel 1849, scrisse come ogni Stato si debba relazionare con gli altri per un interesse comune. Questo è lo spirito con cui noi oggi guardiamo alla nostra amicizia nell’ottica europea”. Accennando poi all’attuale periodo di crisi che sta attraversando l’Europa, afferma che “questo gemellaggio è il contributo alla costruzione di quell’Europa che prima di tutto deve essere dei cittadini e dei popoli”. Dal 1963, quando fu sancito e formalizzato il 25 luglio 1972, ad oggi questo patto di amicizia – continua – “ha gli stessi fini di allora: perseguire il progresso, lo sviluppo e il benessere di entrambe le comunità, unite nel desiderio di reciproche relazioni di scambio, conoscenza e proficua collaborazione.” Sottolinea infine la necessità dell’incontro delle rispettive comunità oltre che delle figure istituzionali, dando risalto al significato dello scambio scolastico tra i due licei “Giordano Bruno” di Budrio e “Ferenc Erkel” di Gyula.

Le bande di Gyula e la B Band scappano per non bagnare gli strumenti sotto la pioggia mentre il sindaco di Gyula Erno Gorgenyi, ci scherza su senza spaventarsi e inizia il suo intervento ponendo rilievo sul significato delle analogie tra i colori delle due bandiere italiana e ungherese. “Colori simili, cuori simili – dice – il verde rappresenta la speranza, il bianco la pace e la purezza, il rosso il cuore, la forza e la lotta”. A sua volta parla di eventi passati che in particolare legarono o allontanarono i due Paesi, partendo dalle origini del contatto dei due popoli al tempo dell’Impero Romano, accennando agli scambi commerciali e culturali tra i due Paesi che caratterizzarono il Rinascimento, fino all’inizio del gemellaggio tra Gyula e Budrio, al tempo della Cortina di ferro; “in un periodo – afferma Gorgenyi – nel quale i due paesi, esagerando un po’, vivevano in due universi diversi: con lo spirito di oggi non si può immaginare cosa significava passare la frontiera negli anni ’60. Il rapporto ha fatto crescere una radice – continua – ha ramificato e fiorito. Gli incontri fra le due città sono diventati regolari e si sono delineati gli ambiti dello scambio: della cultura, dello sport e dell’insegnamento”. Si sofferma anche Gorgenyi sull’importanza del contatto delle persone e dei cittadini che afferma, viene prima della politica. Conclude ringraziando tutti coloro che hanno fatto qualcosa per il gemellaggio tra i due comuni oggi uno dei più longevi e funzionanti di Europa.

Sul palco – poi – c’è Bruno Fustini Faustini, Sindaco di Budrio nel ’63, che firmò l’inizio del gemellaggio, il quale cede il testimone dei sentimenti intuiti e indovinati allora ai giovani dei licei di oggi. Prosegue spiegando le ragioni che portarono alla scelta di Gyula come città del gemellaggio: “ragioni principalmente commerciali – spiega – Filippo Bondi, Pippo Bàcsi, il ministro Dallos, furono personaggi originari dei due paesi che si sono distinti per importanti scambi commerciali e culturali avvicinando Budrio e Gyula e che sono stati voluti omaggiare con la scelta del gemellaggio”.

Prendono parola a questo punto due studentesse rappresentanti dei licei di Budrio e di Gyula, le quali espongono le loro esperienze di scambio. Entrambe le studentesse esaltano gli aspetti costruttivi del programma partendo dalla possibilità di visitare i rispettivi paesi esteri, l’opportunità di coltivare amicizie durature e l’esaltazione delle somiglianze e delle differenze dei due popoli.
A mettere in risalto quanto sia sentito il valore dello scambio all’interno di tutto il Giordano Bruno ci pensa direttamente il preside, Massimo Giorgini, che sottolinea l’importanza dei rapporti umani alla base del processo di unificazione europea e dichiara: “Con questo scambio delle scuole vogliamo dare un contributo dal basso a costruire un’Europa che non sia soltanto Europa dell’economia ma sia anche un’Europa della cultura, della civiltà e dei popoli”.

Al momento della firma è già spuntato il sole e la siglatura del patto di gemellaggio tra i comuni di Budrio e Gyula è accompagnata da un beneaugurante raggio di luce e dalla banda, che sotto il portico di San Lorenzo ha iniziato a suonare.

Andrea Sgarbi
Foto: Sergio Aleardi

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1 commento


  1. Ma Budrionext
    è diventato l’agenzia Stefani del
    novello duce delle terre di pianura?

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