di Maurizio Cecconi e Giorgio Tassinari
Leggendo l’appello di 32 sindaci della provincia di Bologna a sostegno della scelta “B” al referendum che si terrà nel capoluogo, siamo rimasti stupiti di trovare anche la firma del primo cittadino di Budrio, Giulio Pierini.
Parentesi utile ai lettori: a Bologna sì terrà, il 26 maggio prossimo, una consultazione per decidere se il Comune deve smettere o continuare a finanziare le scuole private paritarie, tutte cattoliche salvo una (steineriana). La scelta “A” corrisponde all’abolizione dei finanziamenti, quella “B” al proseguimento dei suddetti. Chiusa parentesi.
Siamo stupiti perché i comuni della provincia sono 60; eccetto un paio, sono tutti governati dal Partito Democratico. Dunque non tutti i sindaci del Pd hanno firmato l’appello: Imola, Castel San Pietro, Medicina, Crespellano, Minerbio, Sant’Agata, Baricella, Dozza sono alcuni dei grandi assenti che ci interrogano. Forse che in questi comuni non esistono gli stessi problemi che lamentano, nel loro comunicato, Pierini e l’assessore alla scuola Luisa Cigognetti, e che giustificherebbero i finanziamenti comunali alle scuole private? Ovvio che no, gli stessi problemi esistono anche in quei Comuni. La differenza sta nel fatto che, nei Comuni i cui Sindaci non hanno firmato, sono state date risposte diverse alle medesime problematiche.
Nell’esporre i problemi e gli investimenti di bilancio sulla scuola, i due esponenti dell’Amministrazione usano un linguaggio confuso, che si presta a diversi fraintendimenti, affatto utili ad affrontare una questione che investe direttamente un diritto costituzionale – la scuola pubblica – e che può fare la differenza tra una felice vita famigliare o una vita complicata da stress e pesanti problemi. Vediamoli nel dettaglio.
1. A detta dell’Amministrazione, la scuola dell’infanzia si divide in due categorie: statale e paritaria e, in quest’ultima, confluiscono sia le scuole comunali quanto quella privata. E’ una grossolana inesattezza: le scuole paritarie, secondo la legge 62/2000, sono o paritarie pubbliche o paritarie private. La realtà è dunque ben diversa: a Budrio esiste un sistema scolastico pubblico (statale e comunale) e uno privato paritario. Far credere ai cittadini che paritarie significhi pubblico è una confusione giuridicamente infondata, utile a motivare il finanziamento che il Comune elargisce alla scuola privata. Scuola che riceve finanziamenti anche dalla Regione e da Roma.
2. Le scuole pubbliche – statali e comunali – vengono presentate come identiche a quelle private. Niente di più falso. La scuola pubblica è laica, è gratuita, è inclusiva. La scuola privata – oggi cattolica, domani islamica, induista, buddista o persino leghista – è un istituto ideologicamente orientato. Facciamo degli esempi concreti. I maestri e le maestre delle scuole private cattoliche devono: “a) possedere una solida conoscenza della visione cristiana dell’uomo e della dottrina della fede; b) accogliere con docile ossequio dell’intelligenza e della volontà l’insegnamento del Magistero della Chiesa; c) vivere un’esemplare vita cristiana” (dalla “Carta formativa della Scuola cattolica dell’Infanzia”). In più, i papà e le mamme dei bambini devono accettare lo Statuto della Federazione italiana delle scuole materne cattoliche, che in sintesi afferma che bisogna educare integralmente la personalità del bambino in una visione cristiana dell’uomo, del mondo e della vita. E’ del tutto evidente che un genitore che desidera iscrivere il proprio figlio alla scuola pubblica e si sente rispondere dal Comune che non c’è posto e che deve rivolgersi alle private è un genitore (e un bambino) che si vedono ledere un loro diritto fondamentale, protetto dalla Costituzione. Le due scelte non sono equivalenti.
3. Soldi. Si parla spesso di soldi quando si tocca l’argomento scuole private e il ritornello più frequente è che le “Istituzioni risparmiano sovvenzionando gli istituti privati”. Non fanno eccezione Pierini e Cigognetti, affermando che “il contributo costituisce un supporto alla scuola e per l’Amministrazione comporta un costo annuo di 222 euro a bimbo. Dal punto di vista economico/gestionale quindi comporta un costo assolutamente inferiore al costo annuo di ciascun bambino inserito al nido o alla stessa scuola dell’infanzia comunale”. Proviamo a ragionare per assurdo: se fosse vero quanto riportato dagli amministratori, dovrebbe essere allora compito del Comune chiudere immediatamente le scuole comunali e investire solo in quelle private, in quanto è dovere di ogni buon dirigente quello di non sperperare il danaro dei contribuenti. Ma non è così: la scuola pubblica non è monetizzabile, non si possono far ragionamenti di cassa sui diritti. Questi sono, ci si passi l’espressione, dei “conti della serva”. La scuola pubblica è un diritto e il Comune ha l’obbligo giuridico e morale di adempiere al suo dovere: garantire che tutti i bambini che domandano di iscriversi a un istituto statale o comunale trovino posto.
4. Carenza di posti nel sistema scolastico pubblico. Questo è, a ben vedere, il punto dolentissimo di tutta la vicenda. Bambini che chiedono la scuola pubblica e non la trovano. Da cittadini, da elettori, da attivisti per i diritti, non possiamo non sottolineare che è la politica, e dunque i partiti che si candidano al governo delle Istituzioni, a dover offrire una risposta a questo problema. Risposta che non può che iscriversi nel quadro delle nostre leggi, prima fra tutte la Costituzione, la quale recita lapidariamente: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. Il compito delle Istituzioni (e del Comune) non può essere quello di obbligare le famiglie a iscriversi a una scuola privata, dove si paga una retta, mentre ad altre più fortunate famiglie è permesso di iscriversi alle scuole pubbliche, gratuite. Così si crea una discriminazione e giuridica e di fatto, a nostro avviso intollerabile e tanto più insostenibile quanto è difficile il momento economico che le famiglie stanno vivendo. Anche la scuola pubblica sta attraversando anni di grandissime difficoltà: mancano i gessetti, manca la carta igienica, vengono chiesti ai genitori “contributi volontari obbligatori” per finanziare la didattica, non si restaurano gli edifici. Tutte le risorse del pubblico devono andare al pubblico, se vogliamo salvarla. Se vogliamo…
5. Conclusioni un po’ a slogan, ma che riassumono il punto di vista che abbiamo provato (si spera decentemente) a esporre: i soldi di tutti per la scuola di tutti, i soldi di tutti per creare nuovi posti nelle scuole di tutti.
Nessuno mette in discussione il diritto di alcune famiglie di iscrivere i loro figli alle scuole private, ma questa scelta non può pesare, in nessun modo, diretto o indiretto, sul bilancio del Comune.
Maurizio Cecconi
volontario Comitato Articolo 33
Giorgio Tassinari
professore di statistica all’Università di Bologna
La solita fuffa anticlericale che si fa vessillo del laicismo solo per sparare a zero sulle scuole gestite da religiosi, senza sapere di cosa sta parlando. Una volta che il nostro Sindaco ha cantato da solista, e ha cantato pure bene, senza seguire i dettami della coalizione che lo ha eletto, viene bersagliato da critiche pretestuose quanto false fatte da chi non vive a Budrio e non sa di cosa parla. Ma deve parlare, perchè la Guerra Santa lo impone! Pierini ha detto tutto nel titolo del suo comunicato. BUDRIO DALLA PARTE DEI BAMBINI. E questo sta a significare che l’amministrazione, più che alle battaglie politiche ed ideologiche, ha pensato solo all’interesse dei bambini e dei loro genitori. Offrire l’opportunità di una scuola a tutti, quello che lo stato non è riuscito a fare. Vogliamo contestarlo o criticarlo perchè ha dato sollevo a decine di famiglie in imbarazzo solo per ribadire una granitica quanto discutibile posizione palesemente anticlericale? E a tale proposito vorrei portare la mia personale esperienza. Dove avete letto che “i papà e le mamme dei bambini devono accettare lo Statuto della Federazione italiana delle scuole materne cattoliche”. Mia figlia nasce da una coppia di fatto ed è stata accettata alla materna Sacro Cuore senza alcun tipo di discriminazione o patteggiamento. Mai le sono state fatte pesare le scelte dei genitori, mai le sono state imposte pratiche religiose non accolte o desiderate. Balle, niente altro che balle. Hanno fatto bene Pierini e la sua giunta a slegarsi da queste logiche perverse di coloro che interpretano la Costituzione non come un corpus giuridico alla base di uno stato democratico ma come una scimitarra pronta a colpire espediente per controllare chi non la pensa come loro. Sono i fondamentalismi e le rigidità di gente come voi, anche se chi firma è un docente universitario, ad ingessare questo Paese e a condurlo allo stato in cui siamo ora. Per fortuna c’è qui riesce ancora a superare queste logiche perverse del ‘puro e duro’ e ragionare in base ad una realtà locale di cui, chi scrive, ben poco conosce. Una realtà che, come quella di Budrio, sa apprezzare e valorizzare tutte le risorse del territorio.
Il nostro è articolo è pacato e ragionato. Mi auguro che i sostenitori dei finanziamenti pubblici alle scuole private trovino la serenità necessaria per rispondere senza isterismi e insulti.
Faccio presente che il sottoscritto vive a Budrio e ne è cittadino – in risposta alla signora Silvia che sembra non concepire che qualcuno che la pensa diversamente da lei possa vivere nel suo stesso paese.
Nella Carta formativa della scuola dell’infanzia cattolica citata nell’articolo qui sopra non si invitano gli istituti scolastici cattolici a “far pesare [ai bambini] le scelte dei genitori”, né a imporre loro “pratiche religiose non accolte o non desiderate”. Ci mancherebbe altro. Ciò non toglie che si tratta di istituti confessionali, con un progetto educativo molto esplicito, scritto a chiare lettere non solo nella summenzionata Carta, ma anche nello statuto della Federazione Italiana Scuole Materne (cattoliche), alla quale, almeno a Bologna, fa capo il 99% delle scuole paritarie private. Insomma che si tratti di scuole di parte non lo dicono i pericolosi fondamentalisti anticlericali, ma gli stessi istituti privati. Non si capisce perché se lo ammettono i diretti interessati, debbano negarlo gli altri. Lo stesso Santo Padre, nel suo recente intervento sul tema delle scuole cattoliche ha avuto l’onestà di chiamarle con il loro nome: “scuole cattoliche”, appunto, senza gli infingimenti e i sofismi lessicali di chi continua a negare che una scuola intitolata al Sacro Cuore di Gesù sia una scuola laica e non confessionale solo perché è stata parificata.
Come sempre continuate a fissare il dito senza guardare la luna. La sintesi del mio intervento, che non era molto più aggressivo di quanto il vostro ‘politichese’ volesse trasmettere caro Cecconi , era che per una volta gli interessi politici hanno lasciato il posto a quelli delle persone. Se non lo avete capito, e parlo veramente a tutti, significa che siete troppo concentrati sulla battaglia politica per cogliere le esigenze della gente di strada. Ed e’in utile che Capponi mi citi il link del sito del PD: ci vuole solo il suo conclamato antopierinismo per non capire che la situazione di bologna e quella di budrio sono due cose completamente diverse!!
Silvia, approvo i tuoi due commenti (soprattutto il primo) al 100%. Purtroppo, personaggi come Cecconi e il sig. Capponi (quest’ultimo in minima parte) sono resi ciechi dall’odio profondo che provano per i loro avversari politici. Chi scrive una frase simile “La scuola privata – oggi cattolica, domani islamica, induista, buddista o persino leghista” vi sembra mentalmente lucido? Vorrei sapere da Cecconi che c’azzecca (per dirla alla Di Pietro) la Lega Nord con le scuole private! Ma tanto ho imparato a conoscere il soggetto in questione: è il solito attaccabrighe provocatore di sinistra che gli piace ribaltare la frittata e dare la colpa agli altri quando sa di essere stato colto con le mani nella marmellata! 😀 Ne è prova il suo commento di risposta a Silvia. Cecconi non è affatto una persona pacata e ragionata. Ripeto che è il solito contradaiolo-ultras politico che irrita gli altri con il vecchio sarcasmo caro alla sinistra. Non per niente, il sarcasmo, usato nella dialettica politica, non è altro che una forma di insulto che cela tutto l’astio che uno prova nei confronti di chi la pensa diversamente da lui. Questa volta il Sig. Capponi ha toppato totalmente, visto che, come già ricordato da Silvia, Budrio e Bologna hanno due situazioni completamente diverse per quanto concerne il discorso scuola. Comunque, a essere sincero, questa presa di posizione di Pierini e della Cigognetti mi puzza un po’. Vuoi vedere che il nostro sindaco si alleerà con Gianfrancesco seguendo il modello nazionale del governo di Letta? Prossimamente… 🙂
PDL e PD a Budrio sono sempre stati alleati…… “ça va sans dire”. I voti alle ultime amministrative, come fu scritto anche qui, fuorno trovati anche dal PDL ………
Lucio, lo sanno tutti che pure a Budrio PD e PDL sono una “cosa sola”. Ma io mi riferivo nello specifico al raffronto di questa posizione del sindaco Pierini sulla scuola col nuovo governo nazionale con a capo Enrico Letta (PD), nipote di Gianni Letta (PDL), arcinoto braccio destro di Silvio Berlusconi, l’intramontabile leader del centrodestra!
il Lucio a cui rispondi..a scanso di equivoci…non sono io.la redazione dovrebbe evitare di accettare nomi uguali
Grazie Max. Obiettivamente Cecconi non lo conosco ma il fatto di aver postato un’opinione circa un tema di respiro nazionale con l’endorsement di un docente universitario su una questione che riguarda squisitamente il paese di Budrio, mi ha irritato non poco. Vivrà pure a Budrio ma non credo abbia colto in pieno le motivazioni della Giunta per questa scelta che, ribadisco, è anni luce lontana d quella che si sta portando avanti a Bologna per identità, quantità e soprattutto qualità del contendere. Di Capponi mi sono un po’ stupita perchè lo considero persona intelligente. Anche nel suo ultimo messaggio interstellare continua a battere su un chiodo che è già piantato da un bel pezzo. Non dico che il sindaco non stia seguendo i dettami del partito, come dimostra la sua firma a favore del PD. Dico che la sua scelta su Budrio è quanto meno in linea con il desiderio, spero da noi tutti condiviso, di trovare una soluzione ad un problema contingente come la sistemazione dei bambini nelle scuole. E tanto per essere chiara ribadisco il concetto espresso prima: non è con gli estremismi e gli integralismi che si aiutano le famiglie. A volte bisogna anche sapere fare di necessità virtù in un Paese dove famiglie e bambini sono da sempre le categorie più discriminate.
Prego, Silvia 🙂
Peccato che per alcune persone la tua frase presente nel commento di cui sopra “non è con gli estremismi e gli integralismi che si aiutano le famiglie” rimane incompresa, come se si trattasse di un astruso enigma della Sfinge! 😀
Attendo con vero piacere la replica di Cecconi. Scommettiamo che risponderà con tono sarcastico e irriverente per nascondere un immenso livore che sente per chi lo contraddice? 😀
Qui a Bologna sta per esserci un referendum consultivo. Vale a dire che la cittadinanza verrà consultata sullo stanziamento dei finanziamenti comunali (soldi delle tasse di tutti) alle scuole materne private parificate. Se questo non è cercare di riavvicinare le scelte politiche alle esigenze dei cittadini e delle cittadine non so cosa lo sia. La “gente di strada” potrà dare il proprio parere all’amministrazione comunale su una questione di pubblico interesse. Amministrazione comunale che sostiene a gran voce le proprie scelte in materia scolastica, cioè il sistema scolastico integrato, insieme al PD, al PdL, alla Lega Nord, alla CEI, a Comunione e Liberazione… e a 32 su 60 sindaci dei comuni della provincia bolognese, tra cui quello di Budrio.
Il 27 maggio si potrà vedere come la pensa la “gente di strada”. Viva le consultazioni democratiche.
Non conosco bene l’argomento , mi astengo dal dire inesattezze.. Vorrei solo far notare una cosa..La scuola privata è cattolica e non vedo cosa c’entri la lega o altre religioni, questa è una polemica politica non necessaria !!! Per quanto riguarda la scuola pubblica è sicuramente laica, ma è anche sicuramente orientata verso una unica corrente politica, e non è certamente la lega!!Visto che si vuole parlare di politica !!! Poi io personalmente preferisco che il Cumune spenda soldi nelle scuole, qualunque siano, piuttosto che in altri modi già discussi su questo forum……ma è una speranza ……
Dal vocabolario di tutti i gg:
antipierinismo – malattia che colpisce indistintamente maschi e femmine della specie umana, che ritengono di essere persone civili e con cervello proprio funzionante al di sopra del 5%.
Carissimo Antonio e gentilissima Silvia,ambedue le vostre interpretazioni del Pierinpensiero sull’argomento specifico a mio modestissimo parere,hanno diritto di cittadinanza.Mi permetto altresì di suggerirne una terza:Assodato che la statistica è una scienza,può un sindaco da un anno a questa parte,imboccare sempre la strada sbagliata?
Sig.Cecconi,tutti i cittadini di Budrio credenti e non, da tanti anni apprezzano l’opera caritatevole e meritevole svolta prima a favore dei malati nell’ospedale cittadino,in seguito negli asili infantili di Budrio e Vedrana.Pertanto,mi permetta di valutare il Suo fondo anche se scritto a due mani,spocchioso e fuoriluogo.
Beppe, magari il sindaco avesse imbroccato la strada buona! 😀
Volevo spendere un’ultima parola su Cecconi. Ricordo bene di aver letto su un suo post nel suo profilo di Facebook che aveva definito Budrio Next con queste parole “Un giornale online legato alla diaspora socialista e che si occupa di vicende di Budrio…”. Ha cambiato per caso idea su Budrio Next? Non penso proprio… E’ proprio vero: chi disprezza, compra. Ma in questo caso, chi disprezza, scrive e pubblica! 😉
Beppe grazie per la sua onesta e corretta interpretazione del mio pensiero. Vorrei inoltre che sapesse, al di là di passate discordante, che le riconosco molta lealtà in questo post.
Dispiace molto Sig. Capponi dover constatare la sua non ammissione di aver toppato sul fatto specifico di aver messo in parallelo i due casi di Bologna e di Budrio sull’argomento scuola. Infine, è abbastanza risaputa la sua non simpatia nei confronti dell’attuale sindaco (che, personalmente. condivido) che in taluni casi, come stavolta, può condurla fuori strada! …. Dico questo fuor di polemica, ben conscio di ciò che il sindaco stesso le ha fatto passare per la vicenda delle biomasse, ampiamente divulgata in questa sede di Budrio Next.
Caspita! Ma allora non sapete tradurre in argomento le parole che compongono una frase!
Ok, c’è il proverbio: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
E se c’è un proverbio ci sarà un motivo….
Max, lasci perdere e trovi una compagine più o meno politica a cui regalare la sua fiducia, a settembre probabilmente ne avrà bisogno. Non si può sempre dire “nessuno mi rappresenta”…
Per la sig. Silvia che sta commettendo volutamente mistificazione come Max non ho suggerimenti.
Mi sembrate quelli della …… & C. dei tempi migliori.
Caro Marco (caro si fa per dire!), respingo al mittente le tue alquanto sterili provocazioni sarcastiche nei miei riguardi. Vuoi per caso diventare un secondo Ceccconi? 😀 Buona fortuna, allora! …. 😉
Caro Marco (caro si fa sempre per dire), io vado a votare quando voglio io, senza essere costretto da nessuno, nemmeno sotto consiglio! Ci vuole fegato per avere ancora fiducia nei partiti, dopo ciò che è stato Tqngentopoli-Mani Pulite e ora con la Casta! 🙁
Finché i partiti (TUTTI) si ostineranno a fare sempre i loro interessi e/o quelli di altri al di fuori della politica, il mio voto se lo potranno scordare e pertanto continuerò a dire “nessuno mi rappresenta”!
Se non ti sta bene, Marco, continua pure a essere suddito senza sapere di esserlo! Prosit 😀
Sig. Capponi, il parallelismo tra Budrio e Bologna lo ha rimarcato col suo primo commento al suddetto articolo pubblicato in data 17 maggio (ieri) alle ore 12:57. Aggiungo che non ho trovato di alcuna necessità mostrare il link del sito del PD bolognese, come ha evidenziato Silvia…
Sig. Capponi, il parallelismo tra Budrio e Bologna sul tema della scuola l’ha messo in luce tramite il suo primo commento sotto il corrente articolo, commento a cui successivamente aveva replicato Silvia.
Sig. Capponi, mi risparmi anche Lei il Suo pungente e del tutto inutile sarcasmo! 🙂
Perché non va a fare un provino a Zelig assieme a Garbuio e Cecconi? Sono in cerca sempre di nuove macchiette!…. 😀
Mi sa che il cattivo tempo di questi giorni stia dando alla testa di parecchie persone….
Con l’istituzione del referendum, a Bologna si è fatta una cosa molto bella, ovvero si vuol chiedere ai cittadini cosa ne pensano, si cerca di farli partecipare. Poi il sindaco Merola è riuscito a rovinare tutto, perchè anzichè mettersi semplicemente in ascolto, ha dapprima cercato di influenzare il risultato dicendo di votare “B come bambini”, poi ha chiosato dicendo che tanto il referendum non è vincolante e che quindi l’amministrazione farà lo stesso quel che vuole.
Politicamente sopraffino.
A mio modo di vedere, il referendum non è posto bene, in quanto si mescola l’ideale al reale.
I promotori della A, ovvero i soldi solo alla scuola pubblica, hanno dalla loro la legge, che parla chiaro. Il problema è che poi tutto ciò va a cozzare contro la realtà. Una realtà fatta di decine di anni di scelte sbagliate, di politiche nazionali volte ad altri interessi, capaci di tagliare nella sanità, nell’istruzione e nella spesa pensionistica piuttosto che nella spesa militare o per la politica.
In una realtà come Budrio è impensabile togliere i fondi alla scuola privata per avere lo stesso servizio in una scuola pubblica.
A gennaio 2013, lo stesso Pierini ha firmato una delibera di giunta per valutare lo spostamento dei vigili urbani per fare posto ad una terza sezione di materna in via martiri antifascisti, proprio perchè non c’è spazio.
Se Cecconi fosse sindaco di Budrio, riuscirebbe (ad oggi!) a dare un posto ai 90 bambini del Sacro Cuore con soli 20mila euro di differenza?
Lo stesso Vendola si è schierato con il gruppo A, ma in Puglia sia la scuola che la sanità privata ricevono notevoli contributi.
Tra il dire ed il fare….
La questione evidenziata dall’articolo mi suggerisce alcune riflessioni. La prima è che non è poi troppo importante per me il motivo per cui Pierini appoggia la scelta B, se per libera volontà o condizionamento di partito: ha espresso una scelta che rimanda alla necessità dell’amministratore di rispondere nell’immediato ai bisogni dei cittadini. Io rispetto chi sostiene che non bisogna finanziare le scuole paritarie private, ma gli chiedo senza polemica: se non ci fossero chi si farebbe carico dei bambini che rimangono fuori? I principi sono belli e anche sacri, ma la realtà mi sembra molto diversa. Diversa soprattutto a Budrio, dove una scuola privata e confessionale assolve a un compito che lo Stato non può o non vuole accollarsi. E disapprovo allora gli espedienti retorici con cui gli autori dell’articolo cercano di dimostrare la loro tesi. Dire che, per assurdo, visto che un posto in una scuola privata costa molto meno che in una pubblica il Comune potrebbe Investire solo nelle private significa non avere la minima idea della realtà del sistema scolastico, ma soprattutto non avere capito, o non intendere la differenza tra la responsabilità statale e quella comunale. Perché se Pierini non finanziasse la scuola privata e utilizzasse quegli stessi fondi per le materne pubbliche di Budrio, lo Stato comunque non garantirebbe i posti necessari. Ah, un bel risultato, complimenti! Poi ci vanno gli autori dell’articolo da 90 famiglie a dire che i loro bambini rimangono fuori per un principio costituzionale. Io dico che non bisognerebbe finanziare nemmeno un euro alle scuole private se, contestualmente, lo Stato fosse in grado di garantire un posto a tutti. Ma qui viviamo in un Paese, l’Italia, in cui lo Stato è latitante e gli amministratori locali devo dare risposte come possono, non per ideologia ma per necessità. Personalmente, come opposizione sarebbe comodo attaccare Pierini e la Cigognetti per questa loro posizione, ma per onestà intellettuale e convintamente li appoggio e dico che fanno bene a sostenere questo indirizzo. Inoltre, sempre rivolto agli autori, la tesi che una scuola privata confessionale sia un istituto Ideologicamente orientato che esercita pressioni di tipo religioso mi sembra un altro argomento da dimostrare, soprattutto a Budrio, dove anche il sottoscritto, più che laico, ha mandato le sue figlie al Sacro Cuore, senza mai aver ricevuto la benché minima forma di pressione, anzi con una grande forma di rispetto per l’individuo che molte scuole pubbliche nemmeno si sognano. Mi sembra quindi un’argomentazione non applicabile qui a Budrio. Termino questo mio lungo intervento con uno spunto di cui mi piacerebbe avere l’opinione di chi volesse darla. Si contrappone l’idea di scuola pubblica a quella privata intendendo per pubblico lo Stato. Ma cominciare a pensare in termini di scuola ad accesso pubblico, cioè per tutti alle stesse condizioni, indipendentemente dal fatto di essere statale o privata? Perchè qualcuno mi deve anche spiegare perché un posto in una scuola pubblica costa da 3 a 4 volte quella privata, a parità di servizio. Ma forse è un ragionamento da fare solo in un Paese normale. O in un Paese normale non ci sarebbe bisogno di farlo?
Maurizio Mazzanti
Sul perchè un posto in scuola privata costi da 3 a 4 volte meno di una pubblica.
Nello specifico del Sacro Cuore ipotizzo una componente del personale religioso che sicuramente non ha i costi che hanno insegnanti e personale di supporto delle pubbliche. Personale che non si adopera solo 7-8 h per i bambini ma anche dopo per tutto ciò che riguarda la conduzione della struttura. A volte poi vi sono anche aiuti esterni quotidiani a titolo gratuito.
Tutto ciò forse non porta alla differenza citata ma una bella botta gliela da.
Infine, gli istituti come questo hanno dalla loro donazioni che non mi risultano o sono assai rare per il pubblico.
Lei ipotizza male Garbuglio, dovrebbe informarsi prima di ipotizzare. Le maestre del Sacro Cuore sono tutte laiche o costano quanto le statali in quanto hanno gli stessi diritti. Idem per le dade e le cuoche.
Ma sig. Silvia, se avessi potuto informarmi non avrei avuto motivo d’ipotizzare no?
Ma stando le cose così come dice lei allora la domanda del sig. Mazzanti … é una bella domandona!
… buio, come quando viene notte, …buio.
condivido pienamente l’intervento di Mazzanti, che ha espresso i concetti che volevo scrivere.
Continuate così, bravi!
Sig. Capponi fa bene a lasciar perdere: se non vuol capire, non vuol capire.
Invece, è l’esatto contrario, Stefano Pelloni: è il Sig. Capponi, in questa occasione, a non volere capire! ……
“La Sig.ra Silvia scrive che l’appello del sindaco a votare B non segue i dettami della coalizione a cui appartiene ; B) io intervengo per smentire quella sua parte di discorso, e posto il link al sito del PD proprio perche’ nella homepage c’e’ un mega banner che recita VOTA B COME BAMBINI scritto a caratteri cubitali ; ”
ARIDAJE. Vede che è lei a capire quello che vuole capire? Io intendevo dire che la scelta di Pierini è una scelta individuale perchè è una scelta legata al territorio: lui ha scelto il bene dei bambini e basta e PER QUESTO slegata alle logiche del partito che fanno solo una scelta politica. Le devo fare un disegno così forse capisce?
Certo:) Ero già pronta 😀
Silvia, il nostro Capponi è assai avvezzo alle burle, come hai potuto constatare! 😀
Condivido e mi permetto di aggiungere una personale considerazione : siamo proprio sicuri che l’atto tragico di Francesco sia da attribuire tutto alla scuola? Aveva più paura della punizione o del fatto che i genitori sapessero della sua marachella? E genitori che incutono un terrore così profondo nel loro figlio , terrore che lo porta ad atti di autolesionismo piuttisto che ad un confronto,non sono ugualmente condannabili? Rifletta anche su questo Cecconi, prima di dare fiato alle trombe.
le maestre al sacro cuore saranno laiche ma come mai i bambini devono dire le preghiere e partecipare alle messe? e poi è mai possibile che non si sapppia confrontarsi senza offendere le persone direttamente?per esprimere le proprie idee è necessario sempre aggredire e distrugger elaltro?????
Ma qual’è il suo problema se in una Scuola Cattolica i bambini recitano una preghiera o partecipano alla Messa? Fino a prova contraria nessuno obbliga le famiglie ad iscrivere i propri figli al S. Cuore se non condividono questo tipo di educazione. Se il Comune non può fare fronte a tutte le richieste è un problema suo, non del S.Cuore. Stia serena che se anche il Comune cessasse di versare i 20.000, le iscrizioni al S. Cuore non mancherebbero di certo perché in molti sopporterebbero il sacrificio economico pur di avere quel tipo di qualità formativa che a lei o ai Cecconi’s fans club piaccia o no. E poi si rilegga il significato del termine “laico”.
Tanto più, ad onor del vero, che non vanno al Sacro Cuore i bimbi che restano esclusi dalla scuola comunale, bensì il contrario. Negli ultimi anni si sono create, a dimostrazione di una domanda sempre più crescente, liste di attesa lunghissime nella speranza di poter rientrare fra i 30 bimbi accolti ogni anno. Molto probabilmente l’offerta formativa piace, sia ai cattolici che ai non. Da anni vedo all’interno del SC persone che frequentano l’ambiente parrocchiale, come persone che non lo frequentano affatto. Perchè nulla viene imposto! Ben lo sanno i genitori non credenti che hanno iscritto lì i propri figli….
E, personalmente, rifarei questa scelta mille volte. Senza nulla togliere alla qualità e professionalità della scuola materna comunale!
Al Sacro Cuore sono ammessi bambini senza distinzione di razza e di religione. I cattolici pregano e vanno a messa, gli altri no.
Trovo l’intervento di Mazzanti chiaro e super partes, mentre considero non costruttivi certi scambi di battute tra persone che sembrano solo desiderose di apparire. Che cosa fanno e possono fare i genitori, nell’attuale contingenza, dovendo iscrivere i loro figli ad una scuola materna? Credo proprio che la scelta dipenderà dall’offerta. Sulla qualità di questa, dunque, bisognerà lavorare.