Centrali a biogas, quello che i mezzolaresi (non) si aspettavano

20 maggio, 2013

Mezzi pesanti che passano per i centri abitati, puzza e mais contaminato da aflatossine cancerogene, granella nel biodigestore al posto del mais. Sono solo alcune delle preoccupazioni portate all’attenzione dal comitato Mezzolara per l’ambiente al sindaco Giulio Pierini e all’assessore all’ambiente Stefano Pezzi, nel pubblico incontro di mercoledì scorso. Questioni su cui in campagna elettorale il Sindaco aveva dato la propria assicurazione, e che ora i cittadini di Mezzolara gli fanno pesare come un macigno.

I MEZZOLARESI: “QUELLO NON E’ MAIS CEROSO”
Gli impianti a biogas di Mezzolara devono essere alimentati esclusivamente con mais ceroso, triticale e sorgo. La disciplina è ferrea, e eventuali cambiamenti nel prodotto inserito nei biodigestori devono essere comunicati alla Provincia di Bologna e ottenere convalida dalla Conferenza dei Servizi. Questo per evitare che, i gestori delle centrali, utilizzino qualsivoglia prodotto di scarto, mettendo a rischio la salute dei cittadini che vivono nelle aree interessate. Nell’incontro dell’altra sera, più mezzolaresi hanno dichiarato di aver visto transitare camion contenenti “granella”, ovvero mais a chicco giallo, oltre che macinato, elementi assolutamente vietati. Ma per l’assessore Pezzi “questo non è un controllo che spetta all’amministrazione”. Altre sono state, in serata, le preoccupazioni elencate dai mezzolaresi. Il sindaco, in campagna elettorale, aveva promesso che i mezzi di trasporto non sarebbero mai transitati per i centri abitati. Ma – a detta del comitato – i camion varcherebbero ogni giorno le strade più importanti della zona, incuranti di ogni divieto. Il “non mi risulta” dell’assessore Pezzi, non ha aiutato il dialogo tra amministrazione e comitato, tantochè Massimo Arrighi, relatore quella sera, si è alzato e se ne è andato via fuorioso. Nemmeno il sindaco Pierini è sembrato così disposto a firmare l’ordinanza che permetterebbe alle forze dell’ordine di intervenire sui transiti vietati. Anche se poi, ha promesso: “Per noi fa legge l’autorizzazione unica, ma faremo le verifiche del caso per capire se serve questa ordinanza”.

IL PERICOLO DELLE AFLATOSSINE E IL MAIS CONTAMINATO
Una delle questioni che più è stata dibattuta è quella delle aflatossine, micotossine altamente tossiche, considerate tra le sostanze più cancerogene che esistano. Lo scorso 15 marzo le Regioni Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia hanno firmato un’intesa che prevede lo smaltimento del mais fortemente danneggiato, dalla siccità dello scorso anno, negli impianti di biogas della pianura padana. L’impianto a biogas di Mezzolara ha fatto richiesta per smaltire questo mais non più destinabile all’alimentazione, in quanto fortemente contaminato da aflatossine. La notizia ha suscitato la preoccupazione del comitato che, per bocca dell’ing. Piero Petroni ha fatto presente che le aflatossine sarebbero “superiori al limite consentito”. Dal canto suo l’assessore Pezzi ha tranquillizzato i mezzolaresi, sostenendo che “anche il mais che viene dato alle mucche contiene queste particelle, ma che nessuno si preoccupa del latte o della carne. E’ una questione naturale”. Discorso simile è stato fatto dal consigliere Valerio Orlandini del PD, presente in sala: “Di queste sostanze ne son pieni caffè e cioccolata”.

Ma i cittadini chiedono che il sindaco, a cui spetta la difesa della salute su tutto il territorio comunale, si faccia promotore di una ordinanza che sospenda lo smaltimento del mais contaminato, almeno in attesa di approfondimenti sul caso”. Richiesta messa da parte dallo stesso Pierini: “Sarebbe complicato e comunque non c’è nessun tipo di collegamento tra tumori e impianti a biogas”.

I CONTROLLI
Ma chi è controlla i gestori degli impianti? L’assessore Pezzi e il sindaco Pierini hanno fatto presente che al Comune “certi controlli non competono” e che l’unica cosa che possono fare è mantenere i contatti con l’ARPA, agenzia regionale prevenzione e ambiente, a cui “non risultano segnalazioni problematiche”. Un cittadino sbotta: “E’ la prima volta che vengo a queste riunioni, mi sarei aspettato che l’amministrazione fosse a conoscenza di questi problemi. Io sono figlio di contadini e ho la centrale davanti a casa, vi assicuro che l’odore che sento non è di mais ceroso, ma di uova marce”. E qualcuno alza la voce e dice: “Ma non era stato messo in piedi un un comitato di controllo di cittadini”? Risponde il sindaco: “Questi fanno solo sopralluoghi, sono volontari”. Fra le varie cose, non è ancora chiaro se queste centrali abbiano superato la valutazione dell’impatto ambientale.

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4 Commenti


  1. Mi dispiace smentire Pierini e Orlandini: andate su Terra e Vita dove riporta un articolo di studio fatto da regione lombardia sul caso aflatossine da mais in biodigestori.
    Ricordo inoltre che il biodigestato e reflui della biodigestione di materiale ricco di aflatossine e spore viene poi distribuito sui campi circostanti che hanno in contratto la distribuzione con la centrale.Quante spore di muffe vengono distribuite sul nostro territorio?

  2. come veterinario che si occupa anche di zootecnia, mi considero persona abbastanza informata sui fatti, pertanto vorrei precisare che:
    l’interesse per la presenza di aflatossine nel latte destinato al consumo alimentare, nel nostro paese non è alto … è altissimo. In Italia il limite massimo di aflatossine consentito nel latte deve essere meno di 50 pm (parti per milione), che a quel che mi risulta è il valore più basso in tutta Europa. Vorrei far notare che se il legislatore ha deciso di porre un limite così ristretto, il motivo potrebbe essere ricercato anche nell’estrema tossicità di tali “particelle” …
    Vorrei inoltre segnalare all’assessore Pezzi, che la farina di mais usata in zootecnia, viene venduta dalla ditta produttrice, con un certificato che attesta l’assenza o la bassissima presenza di aflatossine (questo perchè probabilmente la loro presenza non è per niente una questione “naturale”).
    Sono inoltre sicuro che nè l’assessore Pezzi, nè il consigliere Orlandini, se lo gusterebbero volentieri un cappuccino fatto con latte contenente 200 o 300 pm di aflatossine.
    Infine per quello che riguarda l’assenza di un collegamento tra aflatossine e impianti di biogas … la cosa mi fa un po’ ricordare quello che dicevano qualche decennio fa le ditte del tabacco, quando sostenevano che non c’era alcuna connessione tra fumo di sigaretta e tumore al polmone.
    Ermes Manferrari

  3. “Questo non è un controllo che spetta all’amministrazione”; “Non mi risulta”. Siamo sicuri che queste frasi le abbia pronunciate Pezzi, assessore all’ambiente di Budrio? E meno male che presiede a una giunta di centrosinistra! Pensate un po’ se fosse stato nel PDL…. 😀
    Leggere di camion che passano per il centro abitato di Mezzolara, carichi di mais ceroso e contaminato, il quale si trasformerà in biogas che lascia dietro di sé una scia di puzza insopportabile, mi fa sovvenire alcune scene di un film tratto da un libro molto letto.
    Vuoi vedere che i nostri amministratori locali non stiano contraendo la stessa malattia che affligge diversi altri pubblici funzionari in merito alla gestione dell’immondizia o, come in questo caso, di prodotti di scarto di origine vegetale? 😀

  4. C’è poco da aggiungere al preciso riassunto fatto da Budrionext sui contenuti dell’incontro pubblico di mercoledì scorso.

    Sarebbe troppo facile evidenziare ulteriormente la pochezza della preparazione che hanno mostrato il Sindaco e l’assessore Pezzi e le risposte che non hanno saputo dare alla platea; diamogli la possibilità di prepararsi meglio per il prossimo incontro, nel quale, se non vogliono fare un’altra pessima figura, dovranno per forza di cose andare oltre un “non so” o un “non mi risulta”.

    L’unica cosa che mi sento di aggiungere è che “LE PAROLE SONO IMPORTANTI”.
    Una frase molto in voga nelle scorse settimane, quando il nostro Sindaco ed il suo gruppo di maggioranza cercavano di storpiare il ragionamento sui contributi all’associazionismo Budriese, fatto da un nostro consigliere durante l’ultimo consiglio comunale.

    Allora, se le parole sono importanti, voglio far notare al sindaco Pierini che il 2 Luglio 2012 pubblicava sul suo blog (che personalmente considero quasi la Bibbia dei nostri tempi)un post (http://www.giuliopierini.it/moduli/notizia.aspx?ID=65&t=0) in fondo al quale scriveva:

    “Inizia una nuova fase: dovremo monitorare costantemente la costruzione dell’impianto e poi il suo funzionamento riguardo a eventuali disagi sulla viabilità, cattivi odori e emissioni nocive. Tocca prima di tutto al Comune di Budrio. Gli uffici comunali e gli enti incaricati saranno chiamati a fare i controlli, ma vorrei che questo monitoraggio fosse portato avanti insieme ai cittadini, perché la qualità del territorio e dell’aria riguarda tutti, nessuno escluso”

    e ancora

    “Propongo quindi un lavoro condiviso, di comunità. Facciamo tutti insieme un passo in avanti, oltre le polemiche, le divisioni, le incomprensioni, le esagerazioni. Credo che adesso più che mai serva il protagonismo di tutti ed è anche per questo che ho voluto questa assemblea pubblica subito. Si potrebbero coinvolgere cittadini con sensibilità diverse ed esperti di questi temi energetici, ambientali e agronomici. Un gruppo di lavoro che possa avere a supporto i due consiglieri comunali residenti a Mezzolara”.

    Ma allora chiedo al sindaco Pierini: come mai quasi un anno fa, parlando di monitoraggio della centrale di Mezzolara, andava dicendo che “tocca prima di tutto al Comune di Budrio” e adesso ci racconta che al Comune “certi controlli non competono”? Cosa è cambiato?

    Si ha quasi l’impressione che siccome all’epoca i lavori per la costruzione dell’ennesimo scempio targato PD erano appena iniziati, ci fosse la volontà di tenere le acque il più calme possibili… mentre adesso che la centrale è in funzione a pieno regime e nessuno la può più fermare, si ha quasi l’impressione ci sia la volontà di lavarsene le mani…

    Mi dica signor Sindaco, è un’impressione sbagliata?

    Inoltre Le chiedo, è pretendere troppo che almeno su un tema importante come quello della salute dei suoi cittadini (per il quale Le voglio ricordare, Lei è il primo responsabile nel territorio che Le compete) si possa comportare davvero come il Sindaco di tutti?
    In fondo l’ha detto Lei stesso proprio durante l’incontro: “non esiste un noi e un voi”.

    Allora, se è così, passiamo dalle parole (che sono importanti) ai fatti.

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