Rubano le scarpe al compagno di banco. Denunciati due studenti di Budrio

8 giugno, 2013

Erano scarpe griffate talmente belle che non hanno resistito al desiderio di mettersele ai piedi. Due studenti della scuola media Quirico Filopanti di Budrio, sono accusati di aver rubato le calzature, marca Nike, al compagno di banco, sottraendole dall’armadietto della scuola.

La denuncia è stata fatta proprio dall’Arma dei Carabinieri di paese, dopo che una madre aveva sporto denuncia presso la caserma.

Gli autori del reato sono stati poi individuati perché uno di loro è stato beccato, con le scarpe addosso, mentre camminava per Budrio. Così, quando i Carabinieri lo hanno visto, il giovane non ha nemmeno mentito, confessando spontaneamente di averle rubate assieme al suo amico.

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29 Commenti


  1. Questa mi sembra una storia amara sotto tanti aspetti. Una storia esagerata. Prima però di esprimere un mio parere, anche da esperto, mi piacerebbe conoscere quello dei cittadini.

    • Carissimo dott.Roi,una volta tanto sia Lei il primo ad esprimere un parere.Forse non è cittadino al pari nostro?

      • Caro Beppe, veramente io i pareri li esprimo quasi sempre per primo. Fortunatamente-come diceva Enzo Biagi- preferisco sbagliare per conto mio senza suggerimenti altrui. Penso però che ogni tanto sia meglio che prima legga quelli degli altri, come in questo caso dove entra in gioco la mia competenza professionale.Tutto qui. L’essere un un cittadino al pari degli altri non mi turba affatto, come forse turba qualcuno di sua conoscenza che si guarda bene dal dialogare con chi non la pensa come lui. (il riferimento non é per nulla casuale)

    • Stiamo parlando di ragazzini di 11-14 anni… più ci penso e più mi convinco che è stata una ragazzata. Certo da non prendere sottogamba, ma una ragazzata.

      Vedo errori su tre fronti:
      – gli armadietti sarebbe bene potessero avere il lucchetto (personale che poi uno si rimette in tasca, come quando si va in piscina);
      – i “ladri” non sono stati ben educati;
      – le cose attraenti in genere è bene non restino a portata di mano, quindi, magari, per andare a scuola dove restano poi incustodite, meglio un paio di scarpe non griffate…

    • Dott. Roi, sicuramente non avrò le sue competenze (che confesso di ignorare, non conoscendola), ma potrei dire che, al contrario di qualche “giustizialista” che di certo non si fa portatore della funzione rieducativa della pena (art. 27, comma 3 Costituzione), si potrebbe pensare, oltre alla restituzione di quanto sottratto, essendo i minori ultraquattordicenni, e pertanto imputabili, alla condanna allo svolgimento di lavori socialmente utili, relativamente all’ambito minorile, occupandosi magari di giovani disagiati, in modo da rendersi conto del gesto commesso, qualunque siano le motivazioni (invidia, senso di privazione relativa, o semplicemente voglia di commettere una bravata)…
      Per quanto riguarda i genitori, oltre ad un eventuale risarcimento, credo che l’umiliazione subita per il gesto commesso dai propri figli sia già una punizione sufficiente…

  2. credo che molti si siano dimenticati come era a scuola diciamo una quarantina di anni fa…tempi non funestati da blog…siti…pagine…media asfissianti che creano spesso tempeste in un bicchier d’acqua(per la serie bisogna pur riempire il contenitore….)
    cose sempre successe e strasuccesse…e gli si dava il peso giusto ed equilibrato…equilibrio che secondo me invece manca ttalmente già nel dare certe notizie(capirai che notizia)…ma pure nel commentarle

    • Lucio, finiamola di raccontarci questa storia che è sempre stato così. E’ vero, ma ora è peggio. E sa perché? Perché cose di questo tipo non dovrebbero più succedere ai giorni nostri. Questo è un chiaro sintomo che stiamo vivendo un momento di vera crisi, anche dalle nostre parti (a dispetto di chi afferma che la comunità budriese è solidale e coesa). Io sono della classe ’85. Io e i miei compagni/amici non abbiamo mai fatto cose di questo genere. Non ci è mai passato per la testa nemmeno una volta! Qui è una lotta per la sopravvivenza, come sostengono le teorie darwiniane, dove il più forte vince perché ha i mezzi necessari per adattarsi meglio all’ambiente che muta. Forse Lei ha scritto in quel modo poiché si ritiene ormai fuori da queste logiche per superati e avanzati limiti di età. Quindi si sente in dovere di lasciare che siano altri o le future generazioni a sbrogliarsela da soli arrangiandosi. Mi creda, questa Italia sta diventando sempre più una nazione dove gli uomini mediocri avanzano, mentre quelli davvero generosi soccombono.

      • Sarà…nelle mie scuole neglio anni 70…si rubavano le merendine ai novellini(quindi bullismo?)si subiva e si dava fastidio…(i + grandi verso i + piccoli)ci si fregava di tutto…e parlo di scuole di Bologna …ripeto…è che bisogna riempire il vuoto di certi contenitori dal numero infinito(leggi…blog…tv…giornali…internet)e quindi si fa una tragedia di tutto…
        a scuokla ai miei tempi8elementari)si giocava al dottore….vi immaginate al giorno d’oggi una bambina che torna a casa e dice alla mamma…il mio compagno mi ha toccato la patatina…apriti cielo…interrogazioni parlamentari(è ovvio che ci si trova di fronte a un potenziale stupratore….)mamme e papà sul piede di guerra…mettiamo altro?io quando tornavo da scuola se avevo una nota mi beccavo una noce…ora sono le maestre a dovere schivare le noci di genitori incavolati perchè il bimbo è tartassato…credete veramente che dare una importanza eccessiva(intendiamoci…non dico certo di ignorare la cosa sia chiaro)migliori le cose?perchè non sforzarsi a dare uno sguardo indietro quando certe cose succedevano regolarmente nella pubertà(alzi la mano chi non ha mai fregato nulla da ragazzino…non solo a scuola si intende)e francamente non mi pare che siano venuti su manipoli di individui disturbati…

        • Alzo la mano.
          Sempre che “rubare” la Nutella di casa non sia considerato rubare.

          No, non sono d’accordo Lucio. Anche se è vero che sono angherie con le quali praticamente tutti abbiam dovuto fare i conti non ci si può trincerare dietro a ciò per dire che va tutto bene o che non è nulla di che. E’ necessario crescere, guardare al meglio non al peggio.

          Comunque, se 30-40 anni fa a Bologna era così, felice d’essere un immigrato recente!

          • Mai mi sono sognato di dire che va bene così…però vedo e leggo cose che mi paiono un pelo(per usare un eufemismo)non equilibrate…insomma dispiace dirlo con una frase fatta e per certi versi banale…ma ai miei tempi certe angherie, seppur spiacevoli, aiutavano a crescere….

          • Lucio, guardi, ho sentito ciò dal suo intervento. Se poi non voleva essere, meglio.

            Anche qui però, mi chiude con un “… aiutavano a crescere..”, quindi positivi. Mi permetta, sono disorientato.

        • Caro Lucio, al giorno d’oggi i bambini fanno ben altre cose rispetto al gioco del dottore dei tuoi tempi! Ed è proprio per questo motivo che i genitori preferiscono dare le noci non più ai loro pargoli, bensì agli insegnanti. Il mondo è cambiato… in peggio!

  3. Anonimo giustizialista

    Ma certo , che diamine, sono bravi ragazzi…..forse anche qui e’ colpa di Berlusconi !

    • Probabile! 🙂

    • curioso teorema per cui si deduce una risposta che mai c’è stata…mai detto che sono bravi ragazzi…mai detto che si deve rubare…mai detto nulla di ciò…ho solo detto che un episodio seppur spiacevole che ricalca milioni di episodi analoighi accaduti nel tempo nelle scuole dovrebbe(sempre secondo me sia chiaro)avere un risalto diverso e non pompato in maniera (arisempre secondo me)esagerata…il che non vuole dire nè tolleranza …nè scusare in alcun modo questi gesti…ma solo riportare al giusto peso queste notizie(che per me poi grandi notizie non sono)…sarebbe + interessante leggere notizie sul modo di educare a scuola…sull’omologazione dell’educazione scolastica stessa che in parte uccide la fantasia e la creatività dei giovani…forse il dibattito sarebbe + interessante rispetto a due scarpe fregate da un armadietto

  4. Caro Beppe, vede che ho fatto bene ad aspettare. Qualcuno ha risposto per me, in particolare Lucio nel suo ultimo commento che condivido in pieno.
    Aggiungo solo una cosa.
    Ai nostri tempi, che erano migliori degli attuali e su questo sfido chiunque ad un dibattito, nessuno si sognava di mandare a scuola i propri figli vestiti con abiti lussuosi o griffati perchè la cosa sarebbe stata notata e sconsigliata dagli insegnanti e/o dal preside. Ancora al liceo le ragazze indossavano tutte un bel grembiule nero.
    E parlo di scuole statali, non dai preti o dalle suore.
    Se qualcuno lo avesse fatto, il malcapitato griffato non sarebbe uscito tanto pulito dalla scuola.
    Aggiungo che nessun ragazzo o ragazza avrebbe sopportato di andare a scuola vestito in modo molto diverso dagli altri (più lussuoso o da fighetto-a).
    Non sarebbe male ricordarlo ai genitori, agli insegnanti ed ai presidi di oggi.

    • 🙂 e come non raccogliere una sfida!

      Però dott. Ezio, ha da metter fuori la sua tesi sul fatto dei tempi andati.

      Una cosa da contestare l’ho comunque da subito: il malcapitato griffato restituito sporco… mica tanto civile eh!? 🙂

    • Dott. Roi, io il mio tentativo di risposta l’ho dato in un commento precedente…ma non mi ha dato il suo parere…devo dedurre che non condivide la mia proposta di punire ciò che comunque integra gli estremi di un furto?

      • Gentile Laura, non conoscendo l’età dei ragazzi né come sono avvenuti realmente i fatti, non posso parlare della giusta punizione da irrogare. Ritengo comunque, in linea di massima, che per fatti del genere la punizione debba essere decisa dagli organi scolastici e non debba essere mai di natura penale. Fatta salva ovviamente la responsabilità civile dei genitori per la restituzione ed il risarcimento del danno.

  5. Trova la differenza.
    Anni 80 : Si andava a scuola soli non accompagnati , camminando o in bicicletta nelle stagioni più clementi. Si usava abbigliamento consono al luogo, ( di studio ), si faceva merenda con il panino preparato a casa, quando si prendevano le note c’era il culto della firma falsa del genitore e al massimo si poteva rubare un temperino o un pennarello del compagno.
    Anni 2000 e oltre: si va a scuola sul Suv di mamma e papà. Si va a scuola per esporre e mettere in mostra l’ultimo capo firmato, se si prende un richiamo scritto poi ci pensa papà con la professoressa.

    • Sono pienamente d’accordo con quello che hai scritto.
      Io lavoro in un ambiente a stretto contatto con i bambini e i ragazzi di oggi.
      Il problema di fondo sono i genitori che non danno più una buona educazione ai figli, gli permettono di fare qualsiasi cosa! Non vengono più trasmessi certi valori. Forse qualche schiaffo in più non farebbe male.

  6. No problem quest’anno alla scuola media hanno promosso tutti…
    Per togliersi dalle scatole questi bulletti che hanno creato solo
    danni e scompiglio in questi anni…. Così forse la scuola media tornerà ad essere un luogo tranquillo dove si potrà tornare a studiare (forse!?)

    • chissà se a quei bulletti che hanno promosso per toglierseli di torno…i genitori regaleranno un bel paio di scarpe griffate…uhmmmm….probabile

  7. Povera illusa. I bulletti si rigenerano alla velocità della luce. Ogni generazione ne ha qualcuno. Bisognerebbe cambiare la testa ai genitori e perchè no, anche a certi insegnani e presidi.

  8. Mi sono ‘licenziato’ alle Quirico Filopanti qualche anno fa. Reputo inquietante il sistema inquisitorio che si sta facendo via via sempre più strada in quella che era una serena realtà scolastica.

    Cinque anni fa sarebbe bastato andare dal ragazzo e dirgli “Ridammi le mie scarpe” e se non fosse stato efficace, rivolgersi al Docente di turno. Eventualmente, passata la strigliata del Dirigente, le cose si sarebbero risolte nel giro di un paio di giorni.

    Trovo che una denuncia dimostri 1) lo sfogo di tensioni non contingenti su questioni prive di una grande rilevanza 2) la necessità di additare capri espiatori in un contesto probabilmente di disagio.

    Un unico appunto alla redazione dell’articolo: “il giovane non ha nemmeno mentito,” presuppone che sia invece cosa consueta mentire, tra i giovani, e in particolar modo alle FFOO. Lo dico dal basso dei mie diciannove anni: abbandonate i luoghi comuni, ve ne prego.

    • Sono d’accordo con te Pietro ma le cose in questi cinque anni devo essere terribilmente cambiate. A cominciare dalle sane ‘strigliate’ dei Dirigenti, che non le fanno neanche per cose più gravi per finire con la la decadenza dei rapporti alunno/insegnanti (non tutti) ora basati sul ‘speriamo che siano promossi questi agitati’ così si levano dai piedi’.

      • Gentilissima Silvia,

        vivendo in realtà lontane da Budrio, questo cambiamento mi rammarica terribilmente. Ho (quasi) sempre avuto un ottimo rapporto con i Docenti delle Quirico Filopanti, persone di grande esperienza e spessore umano.
        Mi auguro che qualcuno si faccia promotore di un nuovo dialogo tra le componenti all’interno di quella scuola che mi ha dato tanto, tra cui gli strumenti per affrontare un percorso accademico molto impegnativo, in Italia e all’estero.

        Se posso suggerire, che siano i ragazzi e tessere un rapporto con i Docenti, senza la paura di confrontarsi (con rispetto ed educazione) con loro: a suo tempo mi costò un ‘buono’ in comportamento, causa logiche meramente tecniche, ma ora conservo un sereno ricordo di quegli anni.

        Ad maiora! 🙂

  9. fa piacere leggere questo post scritto da una persona giovane ma decisamente matura per i suoi 19 anni…complimenti…ho 57 anni(e anche noi “attempati” spesso siamo vittima di luoghi comuni) ma approvo in toto quello che hai scritto

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