Articolo del 27 giugno 2013
Sono partiti i lavori di demolizione della Palazzina Rai Way di Marconi a Cento di Budrio, per far spazio a un centro commerciale di 25mila metri quadri. Non ce l’hanno fatta i radiomatori italiani a fermare l’abbattimento, e proprio sul loro sito appare l’ultimo saluto alla palazzina che – scrivono – “qualcuno definì un rudere”. Indignazione sul web per l’abbattimento di 37 alberi di pregio. E martedì scorso si è tenuta la commissione sull’area commerciale: Mazzanti svela la lettera di Nicola Pizzoli, con cui – dice – “diede la colpa a imperdonabili lungaggini e deprecabile gestione del Comune di Budrio”.
CANCELLATA UNA STORIA
A Budrio un simbolo della storia d’Italia sta scomparendo proprio in questi giorni. Pezzo dopo pezzo, le ruspe hanno cominciato ieri mattina a demolire il Centro trasmittente a onde medie, l’unico costruito dallo scienziato bolognese Guglielmo Marconi, sito a Cento di Budrio, è considerato il simbolo della storia della radio. Il tutto per far posto a un centro commerciale di 25mila metri quadrati targato Seci Real Estate del gruppo Maccaferri, un progetto del valore di 30milioni di euro voluto dall’amministrazione Castelli. Nemmeno lo stop imposto dalla Sovrintendenza provinciale ai Beni Culturali lo scorso 2 agosto, grazie alle battaglie dei radiomatori italiani, è bastano a fermare l’abbattimento, visto il via libera rilasciato poi dalla Sovrintendenza regionale. E sul sito dei radioamatori appare l’ultimo saluto alla palazzina, “Ecco l’ultima foto – si legge su Radiomarconi.com – prima della demolizione di quello che qualcuno ha definito rudere”.
37 ALBERI DI PREGIO ABBATTUTI
Oltre alla palazzina le ruspe hanno proceduto ad abbattere anche 37 alberi di pregio, con diametro del fusto fino a 110 cm, tra le specie di Cedrus Atlantica, Magnolia Grandiflora, Cupressus Arizonica, Taxus Baccata, Tilia Platyphyllos, Robinia Pseudoacacia, Prunus Avium, Pinus Nigra e Picea Abies. Gli alberi verranno sostituiti con arbusti di diametro 14cm e altezza di 2m.
L’ADDIO DI PIZZOLI. MAZZANTI SVELA LETTERA DI NICOLA PIZZOLI
E martedì sera, in commissione consiliare, è andata in scena la resa dei conti tra maggioranza e opposizione sull’addio alla Pizzoli. Dopo che l’azienda di patate ha deciso di non trasferirsi più nell’area di Cento, dove doveva spostarsi a fianco del nuovo centro commerciale di Maccaferri, Pierini aveva invitato le opposizioni ad assumersi la responsabilità politica dell’addio della Pizzoli da Budrio. E proprio in commissione, Maurizio Mazzanti, capogruppo di Noi per Budrio, ha rimbalzato le accuse direttamente sull’amministrazione comunale, leggendo una lettera dell’a.d. Nicola Pizzoli, che scrive: “L’Azienda e’ stata costretta a dover valutare alternative all’ambito comunale di Budrio esclusivamente a causa di imperdonabili lungaggini, continui vincoli e soprattutto deprecabile gestione del progetto da parte degli enti pubblici, in primis del Comune di Budrio, coinvolti nell’iter autorizzativo”. Parole sulle quali è intervenuto anche il capogruppo grillino Antonio Giacon: “Dopo le parole dell’amministratore Nicola Pizzoli, le sembra giusto aver scaricato la responsabilità su di noi? Questa è una cosa tipica italiana, come far allontanare le imprese dal proprio territorio per lungaggini burocratiche. Non può essere sempre colpa delle minoranze, tra l’altro di un progetto che nasce nel 2002”. E sulla questione torna Mazzanti: “Se la Pizzoli se ne va da Budrio non è colpa della palazzina di Rai Way, visto che nel progetto insiste su 10 parcheggi del centro commerciale e che, per delibera del Comune di Budrio, firmata a seguito del blocco, la Pizzoli poteva partire da sola. Quindi sarebbe opportuno che venissero spiegati i veri motivi dell’addio della Pizzoli”.
MA PIERINI CONFERMA: “OPPOSIZIONE SI ASSUMA RESPONSABILITA’ POLITICA”
Il sindaco Pierini non ha fatto un passo indietro: “Vi siete battuti per arrivare alla decisione della sovrintendenza provinciale che ha bloccato la situazione per 8 mesi. Non ho mai detto che è colpa vostra, ma che vi dovete rendere conto dell’effetto delle vostre battaglie e assumervi le responsabilità politiche di quanto è successo. Quello che ho cercato di fare – ha detto Pierini – è far fare un investimento a Maccaferri e Pizzoli sul nostro territorio e questo percorso è stato portato avanti con trasparenza e correttezza”. L’ing. Tamba, rappresentante in aula della Pizzoli, ha detto: “L’iter è stato troppo lungo, per questo ci stiamo organizzando per trovare una nuova sede. Dal 2006 al 2013 sono cambiate troppe condizioni”.
È una cosa inaudita, sindaco non si può cancellare la storia! !!! Ciò che avete distrutto non tornerà più!!! Era un simbolo per Budrio, per Bologna e per la storia italiana!!! A che ci serve un’altro centro commerciale a Budrio?!! Solo cementificazione selvaggia perettere una toppa nei disastrati conti comunali?! Per Pizzoli non c’era spazio senza distruggere il sito delle antenne Rai!!
E così finisce la misera e deleteria questione dell’APEA di Cento, da che doveva diventare uno dei nuovi simboli di Budrio con lo spostamento della Ditta che ha fatto la storia a Budrio, la Pizzoli, è rimasta solo la demolizione della palazzina Marconi con un centro commerciale destinato a fallire miseramente e con la Pizzoli costretta da una amministrazione (con la a minuscola) semplicemente ridicola e fallimentare guidata da un sindaco (con la s minuscola) burattinaio a trasferirsi fuori dal comune di Budrio. Che tristezza soprattutto a leggere dopo tutto questo che c’è chi ha ancora il coraggio di parlare insultando dando dei Miserabili e Vergogna a chi invece di Miserabili e di Vergogna dovrebbe dirselo solo a se stesso. Una ultima cosa: c’era qualcuno che diceva di voler smacchiare i giaguari ed è finito miseramente per dimettersi dopo un fallimento totale…ora c’è qualcuno che dice di aver schienato tutti nonostante stia continuando in azioni da fallimento totale: per favore sindaco si dimetta e se ne vada insieme a certi esponenti della sua giunta che pensano di essere i nuovi geni scesi sulla terra a salvare Budrio dai mali assoluti quando stanno distruggendo anche il salvabile dove l’ultimo dei principi che non sapete nemmeno cosa sia è l’umiltà di amministrare ascoltando i cittadini senza intestardirsi nelle proprie guerre private di potere e di poltrone!
Sono iniziate le riprese del film “CENTO % CEMENTO” di C.Castelli.L’opera narra la vera storia di un capomastro edile di nome Guglielmo Marconi che tra mille peripezie burocratiche, in un contesto di frizioni sociali,riuscì a progettare nei primi del 900′ il primo centro commerciale tutto Italiano.Ci preme sottolineare l’affidamento della sceneggiatura al rampante G. Pierini che saprà sicuramente dare quel tocco di classe che lo ha segnalato al grande pubblico, dopo la valente performance de “I MISERABILI” di V.Hugo.
Clap Clap clap al nostro caro sindaco che ha permesso la cancellazione di un pezzo importantissimo di storia che i “Budriesi” erano fieri di avere nel proprio territorio!! Mi chiedo ma il sindaco, si rende conto che un centro commerciale ai Budriesi non serve, come non serve ai cittadini dei paesi limitrofi, il centro commerciale serve solo a rimpinguare le casse del comune e di qualche furbetto, massacrando con un colpo di grazia la già precaria economia del paese!! Che vergogna!! Il sindaco ha il dovere morale di proteggere il paese, il nostro sindaco cosa fa…mah lasciamo stare!! Ancora si sforza e si affanna a giustificarsi, indorando la pillola, e affermando che il centro commerciale aiuterà il commercio! Come mio caro sindaco? Spiegaci come super store finanziati da grandi multinazionali possono incentivare la gente a venire a Budrio a far shopping? Come possono le tante attività commerciali di Budrio, piccole realtà magari a conduzione familiare competere con questo “Mostro” che tu ci presenti come salvatore!!! Profondamente indignata!
Grazie sig.sindaco di averci privato di un pezzo della nostra storia e mi compiaccio sempre di più con mé stesso di non averla votata!Pensavo che Castelli fosse il peggiore amministratore che avessimo mai avuto ma lei lo supera ampiamente!
una sola parola di commento: VERGOGNA!
caro sindaco…e cari tutti i tuoi sostenitori, vergognatevi. Già, ma come? Con quella mente da geni? quando vi renderete conto dello sfacelo che continuate a fare del nostro paese, sarà troppo tardi!
Giuro che non spenderò un centesimo dei miei soldi in quel centro commerciale, ed invito i Budriesi a fare altrettanto.
Ci pensino bene i costruttori, pensino che dovranno, una volta fatto il centro commerciale importare anche i clienti da altri comuni.
VIVA CASTELLI VIVA PIERINI e chi li ha votati!!!!!!!!!!
io farò così…ma non mi illuderei…sono tutti contrari…poi il sabato pomeriggio sono tutti lì a farsi “la vasca”….
La politica (si fa per dire ovviamente) della solerte amministrazione di Budrio é sempre quella: cambia il sindaco ma la musica non cambia anche perché i veri direttori di orchestra sono altrove e il sindaco -poverino- é il classico vaso di coccio tra i vasi di bronzo. Se ad altri (ed alti) livelli hanno deciso di costruire un inutile centro commerciale, quello si farà; se hanno deciso di riempirci il territorio di puzzolenti centrali a biomasse, quelle si faranno; se hanno deciso di fare il passante nord, quello si farà; se vogliono demolire l’ospedale, quello verrà demolito.
Tutto é già deciso altrove e il solerte amministratore di Budrio deve solo convincere i cittadini che tutto è fatto nel loro interesse e se qualcuno la pensa diversamente viene definito disfattista, miserabile e -perchè no?- solo interessato al suo giardino (Nimby!).
Mettetevi nei panni del sindaco: se questi si mettesse di traverso, che carriera politica farebbe in futuro? Forse il portiere in regione, direte voi ed avete ragione. Ma il sindaco, secondo voi, ha pensato ad un altro lavoro dopo? Perché non glielo chiedete cari cittadini di Budrio?
D’altronde il coraggio se uno non ce l’ha, mica se lo può dare, direbbe il buon don Abbondio.
Però, voi mi direte, non é mica obbligatorio fare il sindaco e su questo concordo con voi.
Quale sara’ mai la catena commerciale che riempira’ i 4500 mq di superficie che nel progetto sono destinati a supermercato?Forse della galassia cooperativa!Se sara cosi allora e tutto chiaro il disegno!Mi sa che ha ragione l’autore del libro “Falce e carrello”!
Qui deve venire un Famila
Solo una parola :VERGOGNA
Allibito e schifato.
Troppo facile, troppo disegnato da tempo il progetto, salvare i conti con cementificazioni selvagge. Mal riuscito questo progetto soprattutto in un periodo economico disastroso. Uno scempio creato ad hoc, e poi si spacciano come un’amministrazione ambientalista..disfare aree di campagna per creare mostri dei quali siam pieni tutt’attorno e soprattutto dei quali la cittadinanza non necessita anzi.. le verità sono altre e ruotano intorno ad interessi ed accordi sanciti da tempo. A proposito…per citare un discorso passato in secondo piano ma la zona ex coop ?? Facciamo 2 palazzine vala che non si sa mai.
Siamo al livello dei Talebani,che distruggono le opere storiche!
Tutto questo può essere solo frutto dell’ignoranza e dell’avidità. Ne sono doppiamente indignato, come radioamatore e come ambientalista.
Sig. Capponi mi è piaciuto molto il Suo post. Davvero bello. Desidero informarL che come molti non sanno o fingono di non sapere Dozza fu una camicia nera, quindi l’asse fascista-Marconi-Dozza rimane integro.
Piuttosto Le voglio raccontare che un radioamatore, persona a me molto cara, informato dell’abbattimento della stazione radio di Budrio mi ha inviato il messaggio che trascrivo. Al di là dei centri commerciali e del fatto che radendo al suolo la stazione radio voluta da Marconi si sia rinnegata in maniera poco nobile una parte della nostra storia (nostra intesa come degli Italiani non solo dei Budriesi) ritengo che ci sia da riflettere su quanto mi ha scritto.
Buona sera e grazie per le sue notizie.Purtroppo,il “bussines” ha avuto la meglio sulla
storia grazie anche alla RAI che ha iniziato a smantellare sistematicamente la rete a
onde media che,per antonomasia è la “radio”.Sono state abbattute anche le tre anten-
ne di S.Palomba vicino a Roma:primo centro trasmittente EIAR dell’Italia negli anni ‘20
ed è stata spenta,l’unica stazione radio in OM dell’Emilia Romagna che è Rimini Viser-
ba con il risultato che, il primo programma RAI che trasmette il gazzettino regionale,è
possibile riceverlo sono in modulazione di frequenza:cosa pressochè impossibile in zo-
ne di montagna dove il segnale RAI,è coperto da segnali di altre emittenti private.Spero
che il governo,metta in vendita le frequenze in OM assegnate alla RAI se in futuro,saran-
no inutilizzate.Le onde medie,hanno ancora una forte utilità in caso di calamità perché,
permettono ad una sola stazione di trasmettere nel raggio di alcune centinaia di kilometri,
notizie ricevibili con una radio portatile da “quattro soldi” a differenza del computer che
permette di ricevere anche le trasmissioni radio o TV ma,che necessità di energia elettri-
ca che,in caso di terremoti,alluvioni,è la prima cosa che manca.Cordiali saluti e,se vorrà
avere notizie sulla “radio” c’è il sito “Italradio” o “Radiopassioni”.Poi sul sito di Andrea
Borgnino,ci sono foto delle antenne radio in Italia e all’estero.Cordiali saluti e buon prose-
guimento.
@ ant.capponi:bhè comunque hai fantasia da vendere.mi piace. il porco denaro distrugge molti sentimenti,anche quelli più nobili….
E tu caro Valerio che hai fatto? invece di cercare la pagliuzza che offusca l’altrui occhio,togli il trave che acceca il tuo.
Io non ho fatto nulla ma non sno qui a lamentarmi come fanno tanti altri!!!!!
Veramente, anche se non in tono lamentoso, ha chiuso il suo intervento dicendo che le dispiace. Al pari di quanti sono intervenuti contro questo sciagurato atto.
http://urly.it/24t4
La fine dell’articolo è agghiacciante!
Per la serie intanto la abbattiamo, poi vedremo se si farà il centro commerciale.
VERGOGNA! Anche se chi non ha coscienza fa fatica a provare vergogna!
Caro Enrico siamo al delirio più completo.
Chiamate il 118 AIUTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Agghiacciante è un eufemismo. A me vengono altre definizioni, ma è buona cosa me le tenga dentro.
Ma cosa vuol dire? Fare opposizione forzatamente non avrebbe portato alcun risultato, quello che i radioamatori e le persone interessate volevano non era certo la forzatura fisica, ma mentale. Ovvero far capire a certi amministratori ignoranti che quello era un luogo da rispettare. Missione fallita, lo era già da quando la rai ha sbaraccato tutto senza dire nulla. Fino a due giorni fa si poteva tornare indietro, ora non più. Però non vado certo a difendere con la forza quel luogo per dare un alibi certi personaggi di aver salvato un progetto importante per il territorio a scapito di alcune persone che protestavano. Documenti (pubblici) alla mano dovevano capire subito quello che stavano facendo, ma non si sono fermati. Ora chi ha fatto questo si deve solo vergognare.
P.S. Il commento sopra a detta di chi lo ha scritto era un auspicio, non una confessione reale del demolitore. Tanto al demolitore non gli fregerà nulla di quello che fa in quanto alla pari degli amministratori non sa nulla di quel luogo e nemmeno gliene frega qualcosa di saperlo.
Finalmente un commento sensato! È che in paese i benpensanti della tastiera sono tanti e scrivere un post è sicuramente più comodo che sbattersi a fare altro. Mettiamoci poi la crisi di mezz’età e completiamo il quadro.
Mi domandono spesso: Perche’ il centro trasmittente di Budrio doveva essere TUTELATO? ecco alcune motivazioni:
1) il centro trasmittente fu voluto da Guglielmo Marconi ed inaugurato il 9 agosto del 1936. All’interno vi erano trasmettitori costruiti dalla Marconi di Genova . Il centro doveva diventare un Centro di studi e di scienze, in special modo nel campo della radio: lo avevano perorato il prof. Quirino Majorana, il prof. Giuseppe Sartori, l’ing. Aldo Righi e il comm. Bruno Cavalieri Ducati. Il Comune di Bologna aveva assicurato che sarebbe stato sempre in prima fila perché l’alta, nobilissima iniziativa divenisse realtà.
2) Nel nuovo piano di Montreux del 1939 il nuovo Centro Trasmittente era classificato col nome di RADIO MARCONI, specificando che la moderna stazione della potenza di 50 kW trasmetteva nei pressi della città natale dell’indimenticabile Guglielmo Marconi, scomparso prematuramente il 20 luglio 1937.
3) Nel centro trasmittente fu collocata una targa marmorea che in cui si leggeva:
TRASMITTENTE GUGLIELMO MARCONI / DEDICATA NEL CINQUANTENARIO / DELLA GRANDE SCOPERTA / 1897 – 1947
4) il testo unico sui beni culturali (D. Lgs. n. 42/2004), all’articolo 2, recita “Sono beni culturali le cose immobili e mobili che, ai sensi degli articoli 10 e 11, presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà.” Occorre ricordare che in base alla attuale giurisprudenza, tutti gli edifici pubblici che hanno superato i 70 anni di età, sono considerati vincolati anche se non compresi negli elenchi (comma 1 dell’articolo 12 del D. Lgs. n. 42/2004). Il centro trasmittente fu inaugurato il 9 agosto del lontano 1936.
Ex Centro Trasmittente Rai ad onde medie di Budrio dedicato a Guglielmo Marconi
http://www.radiomarconi.com/marconi/budrio.html
Non ho parole!!!!!!
Scusate forse mi sono persa, ma chi paga i lavori di demolizione e relativo smaltimento della risulta?
Non credo che il guidatore di ruspe sia l’unico ad aver avuto ed avere tutt’ora del tormento in merito.
Che bella comodità lamentarsi davanti a un monitor digitando dei tasti! Ha toccato il punto dolente, caro Valerio, quello degli sproloqui su Internet, a mo’ di quelli di certi personaggi dei burattini, come Balanzone e Sandrone. Anche le opposizioni sono quello che sono. Almeno i bimbi dell’asilo hanno più fantasia dei nostri politici locali!….
Premesso che penso che questo centro sia inutile e dannoso per Budrio, quello che mi fa incavolare è che si cominciano le cose per poi non terminarle mai, come la Trasversale di Pianura ancora li ferma non si sa per quanto (ma il ns Sindaco non ne aveva annunciato il termine dei lavori per la primavera scorsa?). Temo che il nuovo centro farà la stessa fine, data la sua inutilità.
Almeno, per favore, smettetela di parlare di “buona amministrazione”.
Non entro nel merito dell’utilità di questo Centro Commerciale (anche se a mio avviso ne siamo fin troppo circondati) ma era così necessario abbatterla ‘sta Palazzina? Non era possibile includerla nel progetto? Poteva essere anche motivo di richiamo per il nuovo Centro, possibile che penalizzasse così tanto il progetto??
Marconi…forse tu riuscirai a perdonarli …, IO NON RIESCO! sono molto triste…. VERGOGNA!!!!!!!!!
Prevedendo l’occorrenza di capitali per proseguire negli esperimenti, Marconi scrisse al ministero delle Poste e Telegrafi, al tempo guidato dall’on. Pietro Lacava, illustrando l’invenzione del telegrafo senza fili e chiedendo finanziamenti. La lettera non ebbe risposta e venne liquidata dal ministro con la scritta «alla Longara», intendendo il manicomio di via della Lungara a Roma.
In più di cento anni non è cambiato nulla, è giusto abbattere la palazzina Marconi anche perché l’uomo che rivoluzionò il mondo fu costretto a brevettare la radio in Inghilterra grazie alla già allora spiccata lungimiranza politica italiana.
Quindi non siamo degni del genio, facciamo un bel supermarket……
Apprendo solo ora che a Budrio amministrano le opposizioni…almeno così sembra di capire da certe dichiarazioni.
Detto ciò, pare anche che:
– paghiamo enti di tutela per nulla…la Soprintendenza…;
– gli alberi rappresentano un ostacolo allo sviluppo produttivo, quindi….meglio cementificare, piuttosto che ristrutturare o riqualificare aree già compromesse…si fa più profitto….;
– non so voi, ma a me risultava che avevano capito che il Passante Nord era solo il classico progetto elettorale che andava avanti dal 2003, quindi meglio andare sul sicuro, in una posizione più vicina al casello autosdradale e ad un auspicabile scalo ferroviario per merci degno di questo nome;
– a Budrio, ma non solo, pare di capire che la crisi economico-produttiva non ci sia e non ci sia mai stata: non esistono aree/capannoni vuoti in vendita, diverse dal terreno agricolo vergine per insediarvi un nuovo centro commerciale, se mai ce ne fosse stato bisogno?….
– …ma forse sono antiquato io a pensare che i luoghi della crescita culturale e dei rapporti sociali siano cinema, teatri, o acquistare direttamente dagli agricoltori o dal negoziante sotto casa fornito di prodotti locali, anziché passare il tempo a fare shopping in centri commerciali con lavoratori pagati con il voucher….a cui è vietato parlare con il cliente, ma che… deve lavorare di notte e nei giorni festivi!
Evviva il progresso pane e cemento, della pubblicità televisiva, della quantità, dello spreco, dei mega parcheggi con l’aria fresca dei gas di scarico delle auto, e dei venditori istituzionali di propaganda!