Pubblichiamo la lettera di Marco Garbuio, genitore preoccupato in merito alla definizione del nuovo orario scolastico delle scuole medie di Budrio.
Sabato 21 Gennaio scorso, la Preside dell’ I.C. Quirico Filopanti, Dott.ssa Patrizia Parma, con una rappresentanza dei Docenti, ha illustrato alle famiglie ed ai ragazzi che si iscriveranno in 1ma media l’anno prossimo, il funzionamento della scuola e l’offerta formativa con relative modalità di accesso.
Abbiamo così appreso che la possibilità di scelta per le famiglie fra i due modelli esistenti, 5 ore per 6 gg o 6 ore per 5 gg, non esiste più. L’Istituto infatti si è reso conto, in conseguenza anche degli ultimi tagli finanziari alla scuola, di non poter più supportare entrambe le modalità. Il Consiglio d’Istituto quindi, su proposta del Collegio Docenti, ha votato il modello da mantenere con risultato che dal prossimo anno scolastico l’orario settimanale di 30 ore sarà su 5 giorni: 6 ore al giorno. Entrata alle 8.00, uscita alle 14.00, due intervalli per due merende.
Pur comprendendo le ragioni esposte dalla Preside, molti genitori hanno esternato dubbi e perplessità anche molto fondati rispetto al nuovo orario unico e quindi obbligatorio. Dubbi che in qualche caso hanno ricevuto parziali rassicurazioni dai Docenti presenti, in qualche altro sono rimasti letteralmente senza risposta.
Un unico PRO a detta dei Docenti: gli studenti beneficiano di uno stacco più grande tra una settimana e l’altra ed il lunedì sono più “freschi”. Inoltre sono state date rassicurazioni non oggettivamente documentate sul rendimento scolastico dei ragazzi.
I CONTRO sollevati e personalmente maturati:
1. l’educazione alimentare diventa aria fritta. Nella migliore delle ipotesi, gli studenti che abitano dietro la scuola si siederanno a tavola per pranzare alle 14.10, nella peggiore alle 14.45 o più (i residenti nelle frazioni che usufruiscono del servizio bus). Nell’assemblea è intervenuto anche un dottore in scienza dell’alimentazione (mi perdoni, non ricordo il suo nome) che ha fornito utili indicazioni per le due merende da fornire ai ragazzi ma alla domanda: “Fa bene a ragazzi di 11/12 anni pranzare dopo le 14?” ha risposto categoricamente “NO”.
Questo è un orario che fa male anche agli studenti delle superiori, ma almeno il loro fisico ha completato o quasi lo sviluppo.
2. presente la coordinatrice del corpo docente, anche insegnante di religione, ci informa che la sua esperienza passata dice che:
“…tutto si può fare. L’importante è organizzarlo bene. Certo, l’orario perfetto per l’insegnamento è da sempre 8.30 – 12.30.”.
Dunque, già le 30 ore su 6 giorni escono dal binario della perfezione di un’ora, oggi ci si dice che uscire di due non comporta danni alla formazione dei ragazzi che ricordo, hanno 11/12 anni.
3. da sempre, anche quando andavamo a scuola noi 50enni, sappiamo dagli insegnanti che le prime due ore sono le più proficue e che la quinta ora quella meno redditizia. Quindi, per il bene dei nostri figli dovremmo accettare un nuovo orario che prevede la perdita di due ore proficue (le prime due del sabato che non c’è più) e l’aggiunta di altre 4 meno redditizie (la sesta ora). Quindi: vecchio orario 12 ore ottime e 6 pessime, nuovo orario 10 ore ottime e 10 pessime. Ma com’è possibile che il rendimento degli studenti sia uguale?
4. dopo 6 ore di lezione ed un pasto consumato troppo tardi, a che ora del pomeriggio si ipotizza ai nostri ragazzi verrà un po’ di voglia di rimettersi al lavoro? Mediamente succederà che dal lunedì al venerdì si accumulerà lavoro non svolto che dovrà essere recuperato nel fine settimana, oltre al lavoro comminato il giovedì e venerdi per la settimana successiva… ed il maggior stacco?
5. è fuor di dubbio che un orario a 6 ore è più pesante/stressante di uno di 5 per un girno in più. I ragazzi in gamba non avranno problemi, ma quelli che già stentano con 5 ore per 6 giorni che fine faranno? Questa è Scuola Statale e dell’obbligo. Non può e non deve lasciare indietro nessuno. Tanto meno all’insegna del sabato libero. Ma la fierezza e l’importanza educativa della Scuola Statale dov’è andata a finire?
6. di minore importanza, forse, ma presente: le cartelle/zaini. Già ora con le 5 ore, a volte, oltre alle spalle è impegnata anche una mano. Si arriverà al trolley da viaggio con la sesta ora? Le scale dell’edificio scolastico sono appropriate per far salire un bimbo di 11-13 anni con trolley? E a scendere al momento della “liberazione” quotidiana dopo 6 ore?
7. l’uscita alle 14, fuori dagli orari di pausa dei genitori che lavorano, comporterà notevoli problemi alle famiglie che non potranno più recuperare direttamente i figli e che dovranno escogitare qualcosa per sopperire alla loro assenza. Idem per il pasto che il ragazzino dovrà prepararsi da solo, ben anche con direttive del genitore che tutto da vedere se verranno poi ascoltate.
8. chi ha già un figlio nell’orario tradizionale e può recuperarlo all’uscita si vedrà costretto ad un secondo recupero alle 14.
Forse dimentico qualcosa, non me ne si voglia. E non me ne si voglia anche per il tono forse non troppo rispettoso. Purtroppo tengo moltissimo ai miei figli e non vedo in questa novità nulla di buono, nonostante le rassicurazioni non oggettivamente supportate ricevute durante l’assemblea. Riconosco in primis la mia incapacità ad essere un buon genitore, ho un sacco di difetti, ma l’idea che una scuola media che da sempre da avuto come orario canonico 8-13 oggi venga abbandonata nel nome del sabato libero non mi rassicura per nulla. Anzi.
Il fatto che negli anni scorsi, su richiesta delle famiglie, si siano aperte sezioni con questo orario fa onore alla gestione della Scuola che, potendo, ha deviato dalla buona strada del corretto insegnamento. Se oggi non vi sono più le risorse per tenere aperte sezioni con due orari non c’è da votare quale dei due tenere, c’è da tornare là dove la saggezza e l’esperienza avean detto esser il meglio per l’importantissima educazione scolastica: la soluzione più conservativa, didatticamente più valida e perseguibile, da sempre, da tutti: 5 ore per 6 giorni con uscita alle 13.
Mercoledì 15 Febbraio, dalle 17.00, al piano terra del nuovo edificio scolastico delle scuole elementari, durante la consegna delle pagelle, sarò presente per raccogliere firme per una lettera d’invito al Consiglio d’Istituto Quirico Filopanti affinchè ritorni su questa decisione. Tale lettera sarà inviata per conoscenza anche al Provveditorato agli Studi di Bologna.
A noi genitori, fermo restando l’intento della Direzione del Quirico Filopanti, resta un’unica possibilità per non accettare questa immotivata imposizione: iscrivere, se possibile, i nostri figli in altre scuole di comuni limitrofi o sul nostro percorso per il lavoro.
Marco Garbuio
Genitore
…e speri di non dover capitare in certe sezioni, dagli insegnanti ‘fastasmi’, veramente cagionevoli di salute ma mai abbastanza per avere una supplenza ragionevolmente continuativa… spezzettamento delle classi in gruppetti da ‘infilare’ in altre classi, sempre perchè manca un qualche professore… Supplenze che arrivano a 3 mesi dall’inizio dell’anno scolastico…
Auguri.
Sono assolutamente d’accordo con il genitore che ha espresso bene i motivi per cui una tale scelta del collegio docenti prima e del consiglio di istituto poi, sia fortemente criticabile. Oltre a questo, vorrei aggiungere che fino a due anni fa lo stesso collegio docenti aveva espresso assoluta contrarietà al modello su 5 giorni per motivi didattici. Aggiungo anche che le attività sportive per gli alunni delle scuole medie tipicamente iniziano alle 15 e l’uscita alle 14 è in conflitto con queste attività non consentendo neppure un pasto leggero che invece è possibile uscendo alle 13. Credo che ci si debba mobilitare per contrastare questa incomprensibile e perniciosa decisione.
Buongiorno Giacomo,
“Oltre a questo, vorrei aggiungere che fino a due anni fa lo stesso collegio docenti aveva espresso assoluta contrarietà al modello su 5 giorni per motivi didattici. ”
Ecco… questo mi lascia basito. Anche se forse qualcosa in merito, nell’assemblea del 21 scorso, era stato detto. Io purtroppo sono arrivato in ritardo e non ho sentito tutto.
Ma Lei che ha vissuto questa parte sa per certo che le persone sono le stesse?
Relativamente all’attività sportiva, me ne scuso, è un’altro dei punti sollevati che però io ho dimenticato. Personalmente la metto dopo l’istruzione, ma comprendo non tutti debbano pensarla come me e comunque se il modello precedente conciliava anche ciò non vedo perchè oggi vi si debba rinunciare.
Gentile Sig. Garbuio, ho letto con interesse quanto da lei riferito, essendo stata come genitore, Presidente del Consiglio di Istituto delle scuole Medie conosco molto bene la vicissitudine dell’orario scolastico.
Sono estremamente perplessa su quanto sta avvenendo.
Tra parentesi in passato, si era attuato un modello, gradito a molte famiglie su 5 giorni, ma con il pranzo a scuola dalle 13 alle 14 e un ora di lezione pomeridiana fino alle 15.00.
In altro periodo, si erano fatti 2 rientri pomeridiani di 2 ore con pranzo dalle 13 alle 14.
Il modello su cinque giorni è sempre stato fortemente osteggiato dai Docenti in quanto giudicato non profiquo didatticamente.
Il Consiglio da me presieduto si è battuto perchè quel modello fosse mantenuto in un paio di sezioni, pur consapevoli del compromesso didattico, andava incontro ad una parte di famiglie nella gestione dei figli, che non si trovavano da soli all’ora del pranzo ecc.
A supportare quanto detto vi sono i verbali dei Consigli di Istituto, lettere inviate dal Collegio dei Docenti al Consiglio stesso, in cui veniva fortemente sostenuta l’inidoneità didattica di un modello su 5 giorni.
Se ricordo bene 3 o 4 anni fa, una sezione non fu fatta per volontà dei Docenti e alcuni genitori fecero domanda di iscrizione in scuole dei dintorni.
I verbali dei Consigli d’Istituto sono consultabili e pubblici, credo basti richiederlo.
Ora apprendo che si promuove un orario su 5 giorni senza altra alternativa, come se nulla fosse stato detto o deliberato nel Collegio dei Docenti e d’Istituto precedenti.
Mi domando, le valutazioni tanto negative sul modello a 5 giorni sostenute dai Docenti fino a poco tempo fa hanno perso valore?
Vi sono prove che didatticamente, tra i 2 modelli su 6 oppure su 5 giorni, il primo sia peggiore?
In verità, personalmente con gli altri genitori del Consiglio abbiamo sempre cercato di conciliare le esigenze di una buona didattica, con almeno un paio di modelli orari che andassero incontro alle problematiche organizzative delle famiglie con figli minori in obbligo scolastico.
Mi rendo conto che in tempo di ristretezze economiche si cerchi di uniformare, ma mi domando, perchè quando si potevano avere entrambi i modelli i Docenti hanno sempre sostenuto il modello su 6 giorni per motivi didattici, anzichè quello su 5 giorni, cosa è cambiato?
Visto l’impegno e la serietà con cui ho lavorato insieme agli altri genitori del Consiglio, mi sono sentita in dovere di intervenire; credo che la memoria di quanto fatto vada conservata per avere ulteriori elementi per interpretare il presente. Cordiali Saluti
Isolina Maccaferri
Cara Isolina,
come mamma di un ex studente delle medie, che ha dovuto lottare per la conservazione del modello orario sui 5 giorni, condivido le tue perplessità.
Ricordo un incontro (si parla di 5 anni fa) dove i genitori furono convocati per la presentazione dei pro e contro dei due modelli e io, che sostenevo con convinzione la validità del modello sui 5 giorni, sono uscita piena di dubbi e con la sensazione di non essere poi una così brava madre..
Sì, ora sono curiosa, cosa é cambiato??
Ciao
Sara
Grazie Dott.ssa Isolina.
Ho meditato a lungo questo suo intervento per cercare a mio lume una spiegazione a quanto sta avvenendo. Non l’ho trovata.
Tutto ciò è sconcertante.
Grazie ancora per questo suo importante intervento.
Caro Marco,
capisco pienamente il tuo stato d’animo e condivido la perplessità di un orario improponibile per ragazzini delle medie , per tutti i motivi da te giustamente descritti . Spero che in questa situazione prevalga il buon senso,senza dover arrivare a compromessi che potrebbero pregiudicare la formazione scolastica. Auguro e te e a tutti i genitori di quei banbini che affronteranno l’anno prossimo per la prima volta la scuola media di poter usufruire di un orario scolastico degno delle Vostre aspettative .
Un caro saluto
Guido.
Mi scuso per l’errore, la consegna delle pagelle avverrà l’8 Febbraio prossimo e contestualmente sarò presente per la raccolta firme, dalle 17, sempre al piano terra del nuovo edificio scolastico delle scuole elementari “Fedora Servetti Donati”.
Condivido le tue idee
ho una figlia in quinta e ho raccolto le firme di quei genitori con figli della stessa età della mia, che come mè si sono sentiti derubati della possibilità di scelta
visti i tempi stretti mi sono rivolto solo a questi ultimi quindi sono a ringraziarti per il tuo interessamento anche perchè ho un altro figlio più piccolo
E’ possibile, così come si faceva anni fa (un bel po’ di anni fa, prevedere le “ore” scolastiche di 50 miniti anzichèdi 60? In questo modo si uscirebbe alle 13.30 con un intervallo di 20 minuti dalle le 10.30 alle 10.50.
In bocca al lupo!!!
No, la riforma impone obbligatoriamente le ore di 60 min.
F.
Buongiorno Marco,
Sono perfettamente daccordo con Lei, anche io, insieme ad altri genitori, abbiamo scritto una lettera simile alla sua e stiamo raccogliendo firme.Crediamo di essere noi genitori a dover fare le scelte migliori per il bene dei nostri figli,senza imposizioni esterne…..
Patrizia
Buongiorno Patrizia,
posso chiederle gentilmente di contattarmi a questo e-mail: cb650c@libero.it
Grazie.
Vi ringrazio, tutti, per quanto avete voluto esternare e suggerire. Avrei piacere ci incontrassimo per vedere di unire le energie. Credo che l’occasione migliore per tutti sia l’8 Febbraio prossimo, ulteriori incontri li decideremo insieme. Non avrete problemi a riconoscermi, al piano terra del nuovo edificio scolastico.
Grazie ancora, a tutti, e grazie a chi vorrà aggiungersi qui od in privato contattandomi in posta elettronica: cb650c@libero.it
QUANDO ANDAVO ALLE MEDIE IO , SI ENTRAVA ALLE 8.00 E SI USCIVA ALLE 13.OO PUNTO. NON C’ERANO RIENTRI, NON C’ERA PRANZO E IL SABATO SI STAVA A CASA.
CREDO CHE 5 ORE AL GIORNO PER 5 GIORNI ALLA SETTIMANA SIANO PIU’ CHE SUFFICIENTI PER I RAGAZZI. NON RENDIAMO DIFFICILE IL FACILE ATTRAVERSO L’INUTILE !!!!!SALUTI A TUTTI
convengo con lei esimia collega , ma sai parcheggiare i bimbi al sabato x molti e’ salutare
Gent. Sig. Andrea,
il suo commento dice che Lei ha letto con poca attenzione quanto qui espresso da me ed altri prima di esprimere questo semplicistico, ma pur sempre rispettabile, parere. Inoltre Le assicuro che il problema da Lei menzionato, a 11 anni, non esiste più.
Cara Nadia,
mi permetta di dissentire dal suo approccio semplicistico e che ha tanto il sapore del “si stava meglio quando si stava peggio”, idea che non vale in assoluto e men che mai quando si parla di scuola e didattica.
Certo le esperienze personali sono un grande tesoro, ma sono appunto personali e forse ci sono altri che hanno avuto esperienze diverse.
Inoltre immagino che lei, intervenendo in questo interessante dibattito, abbia figli in età scolare e quindi, come per chi scrive, la sua esperienza si rifà ad una generazione addietro.
Credo di poter affermare che in ambito scolastico questo sia un tempo “siderale”.
In 30 anni é cambiata la società, sono cambiate le famiglie, sono cambiati i bambini e i ragazzi, sono cambiate le condizioni di lavoro, in poche parole … é cambiato il mondo!
La scuola non può essere da meno anzi, a onor del vero, penso proprio che la scuola sia cambiata troppo poco e non sia proprio riuscita a seguire questi cambiamenti!.
Non voglio comunque entrare nel merito della validitá formativa di un modello con scuola a 25, 27 o 30 ore, in classe fino alle 13 o alle 14, con il sabato a casa o in classe, con le ore di 50 o 60 minuti ma mi preme sottolineare un aspetto che credo vada salvaguardato e cioè quello di concedere quanta più autonomia organizzativa possibile alle famiglie, specialmente in un periodo di grandi difficoltà come questo.
Anch’io, cara Nadia, ho un bellissimo ricordo della scuola e degli insegnanti che ho avuto la fortuna di avere, e penso che alcuni dei valori che la scuola allora rappresentava si siano persi e vadano recuperati.
Ciò non toglie che oggi, proprio nella consapevolezza dell’importanza formativa e di crescita che ha la scuola dell’obbligo, proprio perché dell’obbligo certe scelte vadano condivise con le famiglie dei ragazzi che la frequenteranno e non semlicemente e ciecamente affidate, anche se a soggetti di provata competenza.
Nulla di scontato quindi quando si parla del futuro dei nostri figli, nulla di “facile”; “difficile” semmai la rincorsa ad una scuola pubblica a dimensione dei ragazzi e delle loro famiglie; certamente non “inutile” l’impegno profuso delle famiglie per raggiungere questo obiettivo.
Con simpatia,
Ferruccio
Salve,
entrambi i miei figli hanno fatto le medie con l’orario delle 30 su 5.
La nostra scelta è stata dettata principalmente dal lavoro, dalla non possibilità di preparare il pranzo e dall’angoscia di sapere un figlio a casa con qualcosa di riscaldato …
Probabilmente questo nostro pensiero non ci ha permesso di valutare appieno le problematiche relative alla corretta educazione alimentare, al rendimento e a tutto il resto.
Questo da parte dei genitori.
Dalla parte dei ragazzi: nulla!
Durante la settimana si pranza a scuola o a casa, da soli o con i nonni, a volte in compagnia di qualche compagno, il we tutti insieme.Sono i FORTUNATI (in realtà la parola è altra)perchè stanno a casa il SABATO. Rendimento: in queste classi non sono tutti asini causa la sesta ora. Ci sono ragazzi con rendimenti altissimi altri no ma, quest’ultimi, semplicemente non hanno voglia di studiare! Sempre fra gli studenti delle 30 su 5, ci sono stati vincitori di concorsi e borse di studio e, moltissimi di loro ora frequentano i licei.
Non fraintendetemi, questo mio intervento è solo per cercare, in qualche modo di rassicurare i genitori che si apprestano a consegnare i figli alla scuola media. Farli passare dal NIDO delle elementari alle medie è un momento importante ma, forse, più per noi che per loro. Ora sono bambini mentre state parlando con una scuola che li considera già adulti.
A metà ottobre li vedrete già diversi, più ‘grandi’ e non solo in altezza, orgogliosi di essere alle medie, ben adattati a tutte le novità…molti genitori avranno il divieto di accompagnarli o andarli a prendere oppure se proprio devono, saranno pregati di parcheggiare non proprio davanti alla scuola ma un po’ più in là!
Hanno voglia di rimettersi a studiare dopo 6 ore e un pasto consumato tardi? NO! E in questo sono esattamente uguali a quelli che fanno le 30 su 6, ma si deve fare e quindi si fa.
Curiosa è invece la spiegazione della scuola, che invece per anni ha tentato di convincere i genitori “entranti” a non iscrivere i propri figli alle 30 su 5, elencando e esagerando tutti i difetti possibili, nell’intento proprio di spaventarci.
Zaini: e qui avete ragione ma in parte poichè non avete la minima idea dei pesi che dovranno portare! Ci sono giorni che hanno disegno (cartella) ginnastica (borsa) musica (altra borsa) e il resto delle materie: tutto ciò signica 1 zaino + 2 borse + 1 cartella … e quando succede di martedì non avete idea del disagio. E’ stato più volte chiesto da noi genitori di cercare di sistemare gli orari ma nulla: i genitori delle “prime” arrivano agguerriti mentre quelli di “terza” non ne hanno più voglia e lasciano correre, quindi siamo sempre al punto di partenza …So che sono stati chiesti gli armadietti singoli per ogni ragazzo ma la richiesta non è stata accettata poichè ‘non ne hanno bisogno’
E aspettate di affrontare il primo RICEVIMENTO DEI PROF … la celebrazione della disorganizzazione!
Saluti
Gent. Sig.ra Viviana,
quanto da Lei esposto è esattamente tutto ciò che ho sentito a favore delle 6h per 5 gg nell’assemblea del 25 Gennaio scorso. Che non risponde correttamente ai quesiti che ho posto io inizialmente a meno della sua immediata ammissione:
“Probabilmente questo nostro pensiero non ci ha permesso di valutare appieno le problematiche relative alla corretta educazione alimentare, al rendimento e a tutto il resto.”
Io invece le problematiche desidero valutarle appieno, quanto meno se ne prendo coscienza. Perchè tengo alla qualità della vita. Ma credo sia lo stesso per Lei. E probabilmente la Sua qualità della vita l’ha portata a propendere per quella scelta.
Ancora:
“Dalla parte dei ragazzi: nulla!”
Che traduco in “I ragazzi non si sono lamentati di quest’orario.”
Viviana, i figli, a meno di ciò che è fisicamente doloroso, non protestano mai vivacemente nei confronti dei loro genitori per le scelte imposte. Soprattutto se le scelte hanno un carattere più grande di loro, e a 10 anni quando si sceglie l’orario per l’anno che verrà la scelta è più grande di loro. E non protestano, credo, anche perchè si fidano dei loro genitori. E credo ancora non si sarebbero lamentati nemmeno se, estremizzo signora Viviana, li avessimo messi a 10 ore al gg per tre giorni e poi a casa 4 in festa.
Signora Viviana, credo sia necessario capire da dove si parte: la Scuola Statale, Pubblica = di tutti, e dell’obbligo ha degli obiettivi molto molto importanti ed imprescindibili. Uno di questi è l’orario delle lezioni: deve essere valido didatticamente e umanamente PER TUTTI. Ecco, guardi, non ho remore a dirlo, non sono un Professore od un esperto in materia, ma di quanto appena espresso sono certo come l’aria che respiro, e se ci legge un esperto in materia sarei felice se mi smentisse. Se quanto sopra è vero Lei converrà con me che 8-14 non è un bell’orario per dei bambini di 11 anni, nè didatticamente nè umanamente. Didatticamente hanno 2 ore in meno a settimana di buona attenzione e 4 in più di pessima attenzione. E se i “fortunati” che abitano dietro l’edificio scolastico potranno sedersi a tavola alle 14e10 ve ne sono altri meno “fortunati” che prima delle 14e45 non potranno soddisfare il loro appetito. Io credo che parlando di Scuola Statale sia necessario che sia garantito anche all’unico bambino di pranzare al massimo alle 13. Certo, io sono estremista dall’altra parte rispetto a Lei, ed infatti mi modero ed accetto che quel bambino esca alle 13 e pranzi alle 13e45, A MALINCUORE, perchè so che per quel bambino il mio moderarmi ed accettare è dannoso (scienza dell’alimentazione docet). Ora, che nel passato di “vacche grasse” la Scuola abbia accettato la formula che ora si vuole imporre a tutti, avvisando le famiglie che didatticamente NON ERA VALIDA, e che questa formula abbia prodotto comunque ragazzi che stanno avendo successo NON E’ UN BUON MOTIVO per applicarla indiscriminatamente. Le chiedo:
1) i ragazzi che oggi hanno successo, quanto sarebbero stati più bravi se avessero frequentato con 12 ore di lezione ottime e 6 pessime invece di 10 e 10?
2) i ragazzi che Lei erroneamente definisce “che non hanno voglia di studiare”, quanto profitto in più potrebbero aver avuto da un orario con 12 ore di lezione ottime e 6 pessime invece che 10 e 10?
Mi permetto di rispondere al posto suo: non quantificabile, oggi, ma certamente la risposta è a carattere positivo per entrambe le domande: sia i “bravi” che i “meno bravi” sarebbero stati più bravi.
Dunque, se un genitore, per suoi motivi che non voglio assolutamente discutere, preferisce il modello a 6 ore filate al giorno E la Scuola può permettersi di darglielo, nulla in contrario. Se la Scuola non può permettersi di offrire due o più formule, l’unica da adottare è quella che qualitativamente offre maggiori garanzie per tutti sotto il maggior numero di aspetti possibili, in primis: didatticamente. Per fare 30 ore decentemente serve un rientro? Si faccia. Ne servono due? Si facciano. Servono 36 ore per dare qualità? Si facciano 36 ore! Ne bastano 28? Facciamone 28. Ma che siano BUONE, anzi ottime! e che siano umanamente sostenibili. Stiamo formando i nostri figli, non stiamo lavorando dei pezzi di ferro che se vengon male riusciremo a rilavorare nottetempo…
Non legga tutto ciò come espressione negativa nei confronti di chi ama od ha amato quell’orario, non è questo lo spirito di quanto ho espresso. Lo legga per cortesia come un chiedere alla Scuola Statale di essere ciò che deve: un’importante e valido punto di riferimento. Poi, noi genitori, come sempre, cerchiamo di dare il meglio di noi per i nostri figli e sempre, ma dopo!, ci accorgiamo d’aver sbagliato. E’ la nostra condanna di sempre.
Cara Viviana,
il concetto principe di tutto questo dibattito è concentrato nelle tre parole della seconda riga di quanto da Lei scritto:
“La nostra scelta …”
Oggi questa possibilità di scelta viene negata.
Con simpatia,
Ferruccio
Saluti a tutti!
sono veramente rattristato per questa notizia, con questo mio intervento non voglio offendere nessuno, ma…. ma devo ricordare a tutti coloro che votano (i ragazzi ahimè non possono farlo), di votare BENE la prossima volta che ci si chiude nell’urna.
Ormai è chiaro dove tutti questi governi sono andati a parare: lo smantellamento della scuola pubblica.
Bene, io se fossi un genitore starei a manifestare tutti i giorni con i professori e occuperei le scuole con i miei figli per garantire loro una scuola PUBBLICA di QUALITA’!
Forse non è chiaro che professori famiglie e ragazzi (e anche dirigenti scolastici direi) stanno tutti nella stessa barca…
E chiederei molto attentamente a tutti i rappresentanti politici quanto vogliono investire nella formazione, nell’istruzione, nella ricerca, nella cultura, uniche VERE risorse del nostro amato Paese (che tutto il mondo peraltro ci invidia)…
Non ci si può disinteressare dell’educazione delegando totalmente alla scuola, salvo poi lamentarsi quando poi l’incastro degli orari non ci è più comodo dal punto di vista organizzativo!!
Il problema non è organizzativo, ma politico. Se non si sensibilizza l’opinione pubblica non si va da nessuna parte.
Quindi sono contento per le iniziative di mobilizzazione e di sensibilizzazione che vorrete fare.
Grazie e buona giornata.
Marco, musicista flessibile da una vita
Sig. Venturuzzo,
ricordo un suo invito a VOTARE BENE anche alle ultime amministrative. Poi scrive “tutti questi governi “sono andati smantellare la scuola pubblica”. Faccia sapere cosa si deve votare che me lo segno, visto che il problema è politico.
Ciao a tutti!
Siamo tre ragazze quindicenni e frequentiamo da due anni il liceo scientifico.
Abbiamo deciso di intervenire in questo dibattito per offrirvi una nostra personale opinione riguardo a questa realtà che ci ha toccate da vicino non molto tempo fa. Alle medie di Budrio eravamo nella sezione D che adottava l’orario delle 30 ore su 5 giorni. Dobbiamo ammettere che ci siamo trovate molto bene anche perché la comodità del sabato a casa non è trascurabile. Per quanto riguarda il pranzo non abbiamo mai avuto problemi, grazie anche alla presenza di due ricreazioni nel corso della mattinata. Inoltre per chi ne avesse avuto la necessità era disponibile il servizio mensa.
Non vogliamo polemizzare, non è assolutamente nostra intenzione farlo, vorremmo però far riflettere su quanto sia importante l’opinione dei ragazzi in tutto questo. È chiaro che il nostro è solo uno dei tanti punti di vista ma ci sentiamo in dovere di consigliare questo tipo di orario data la nostra esperienza positiva.
Speriamo di esservi state d’aiuto.
Ciao,
S, M e G
Permettetemi un “Care” ragazze, ho una figlia della vostra età, il mio non rispondere al vostro intervento sino ad oggi non voleva essere – come probabilmente è apparso – un ignorare, ma dovuto alla ricerca della giusta risposta. In effetti, da qualche ora dopo la vostra risposta, vi ho letto e sono nate in me molte considerazioni che non sto a riportarvi. Sarei veramente noioso. Credo che senza voler intenzionalmente diminuire il vostro intervento, sia corretto io mi attenga a: il tema in oggetto è un po’ più complesso e profondo di quanto da voi esposto.
Un caro saluto ed un grosso augurio a voi per la continuazione del vostro percorso didattico.
Grandissime. Da genitore audulto vi ringrazio per questo intervento. Mi è utile ricordare che ascoltare i giovani è molto importante…… hanno sempre qualcosa da insegnare agli adulti come me, che credono di sapere tutto.
La consegna delle pagelle è slittata al 15 Febbraio prossimo e conseguentemente anche la raccolta firme.
Questo il contenuto della lettera sottoscrivibile, il 15 Febbraio p.v. al piano terra della nuova palazzina della “Donati”, da tutti coloro che lo condividono.
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Al Consiglio d’Istituto “Quirico Filopanti”, alla Preside, al Presidente del Consiglio d’Istituto, al Collegio Docenti.
Con riferimento all’assemblea del 21 Gennaio scorso, siamo a chiederVi di riesaminare quanto già deciso in merito all’orario delle lezioni per il prossimo anno scolastico, 2012-2013.
Non reputiamo una buona scelta la soluzione decisa per due principali motivi: la didattica, che già in passato è stata giudicata negativamente dal Vs stesso Consiglio, e per il tema “educazione alimentare”. A questi due vanno aggiunti molti altri aspetti, sollevati in assemblea, sui quali l’orario 8.00 – 14.00 va ad imapattare e sui quali una soluzione per ciascuno diventa veramente difficile da trovare o, se si trova, ha dei costi veramente pesanti.
Sarebbe forse più corretto da parte nostra proporre, ma non avendo una corretta e totale informazione e cultura in merito, lasciamo a Voi di operare per un orario più consono alla didattica e “sopportabile” per tutti i ragazzi.
Certi dell’attenzione che vorrete riservare alla presente e di una più felice formulazione del nuovo unico orario per gli anni a venire confermiamo la nostra stima ai Vostri importanti ruoli per la crescita culturale e di vita dei nostri figli.
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Ripensando a quanto qui esposto, non solo da me, ed a quanto sentito in merito dalla viva voce di docenti e Preside il 21 Gennaio scorso, un altro punto a forte sfavore didattico delle 6 ore per 5 giorni è l’assenza di un docente. Non vi sono supplenti a disposizione per coprirlo nella giornata e ne consegue che la soluzione principe è quella di spezzettare la classe in più gruppetti, tre o quattro, e distribuirli in altre classi con conseguente disturbo, fino al quasi annullamento, della “produttività” della classe ospitante. Ora, se quel docente quel giorno aveva 6 ore di lezione, il “danno” ammonterà a 3-4 classi per 6 ore: da 18 a 24 ore danneggiate. Se invece l’orario è di cinque ore: da 15 a 20 ore danneggiate. Ora, una differenza di 3-4 ore può non sembrare una gran cosa, ma pensandola per quante volte si ripete in un anno scolastico…
La nostra decisione come Consiglio di Istituto è stata dettata, fra le altre cose, anche da un motivo organizzativo dovuto alla ipotetica assenza del docente.
Per questo voglio chiarire le motivazioni che ci hanno guidato.
Il ragionamento è diverso dal post del genitore Marco Garbuio: se si fa il modulo di 6 giorni con 2 sezioni; ed il sabato un docente fosse assente, tutti i 24/25 ragazzini sarebbero messi nella unica altra classe che c’è il sabato mattina. Questo renderebbe impossibile per una classe fare lezione con 45 ragazzini (quelli della propria classe piu’ quelli della classe scoperta). Se anche le classi fossero 3 che fanno il sabato mattina, l’assenza di un docente comporterebbe la suddivisione dei 24/25 bambini in 2 classi, con 12 bambini a classe. E anche questa soluzione renderebbe chiaramente impossibile fare lezione. L’unica ipotesi sarebbe riversare i 24/25 bambini su tutte le 6 sezioni della scuola (così ci sarebbero solo un inserimento di 4 bambini per classe e ciò renderebbe possibile fare lezione.) In sintesi dal punto di vista organizzativo avere un modulo unico per tutta la scuola renderebbe piu’ proficua la gestione delle assenze. (che purtroppo nel settore pubblico sono abbastanza frequenti per qualche insegnante).
Piacere di leggerla Presidente Daniele, sinceramente.
Devo dire che il mio precedente post era un po’ fuori dai binari rispetto a quel che deve essere la mia figura di genitore: i calcoli e le soluzioni migliori da attuare sono effettivamente di competenza di chi la gestisce la scuola e non di chi la frequenta.
Torno quindi, con le relative scuse per “l’invasione di campo”, nelle mie vesti di genitore. E da questo ruolo, alla luce di quanto Lei mi ha gentilmente esposto e da quanto ho sentito e mi è stato riferito (purtroppo il 21 non sono riuscito ad esser puntuale) non riesco a capire/concepire/giustificare:
1) ma oggi che esistono i due modelli, al sabato se manca un docente come si fa?
2) la scelta effettuata in sede di Consiglio: va bene l’organico all’osso, va bene la miglior gestione con un unico orario, va bene le ristrettezze economiche = 8-14 dal lunedì al venerdì. E chi non ce la fa (in tutti i sensi) s’arrangi? Si, lo so, mancano le famiglie che vogliono il sabato libero. Ma è meglio avere delle famiglie felici con il sabato libero E delle famiglie nei guai dal lunedì al venerdì O è meglio avere delle famiglie “infelici” perchè anche il sabato si va a scuola ED anche tutte le altre che ce la fanno?
3) sinceramente, non vi è alcun altra soluzione? Eventualmente con dei rientri con i ragazzi che pranzano ad un’ora decente a scuola? Così chi vuole il sabato libero l’avrebbe, ma i docenti dovrebbero fare un po’ i conti con i pomeriggi con i rientri… perchè in quei pomeriggi, arrivando a casa alle 16 o alle 17… siamo realisti, di studiare ci sarà voglia zero o giù di li….
Posso dirle Presidente che mettere ad orario obbligatorio 8-14 dei ragazzini di 11-13 anni per riuscire a gestire meglio le assenze dei docenti …. Sig. Presidente, non va bene. Quei ragazzini per entrare alle 8 han fatto colazione alle 7e30 o alle 7 (quelli in frazione). Pranzeranno alle 14e15 o alle 14e45. Dal lunedì al venerdì. Presidente, tolti i turnisti, quanti di noi adulti pranzano tutti i giorni alle 15? E poi tutte le altre considerazioni sopra… tutte senza risposte.
Comunque, La ringrazio per il suo intervento e se oltre a portarVi le firme che raccoglierò domani sera per “spronarvi” a miglior soluzione posso aiutarvi in qualche modo, ben volentieri. Sono interessato alla miglior soluzione, non a far la guerra alla Scuola (che sarebbe una scemenza) nè a far la guerra alle famiglie pro/contro il sabato libero. La Scuola e i nostri figli sono tra le cose più importanti che abbiamo: dobbiamo curarle al meglio. Compreso il suo tra parentesi finale.
A presto!
In merito al punto 1) del post del genitore Marco Garbuio la risposta è che con gli attuali moduli orari la mancanza di un docente rende “assai problematico” fare lezione per le altre classi che devono sobbarcarsi i ragazzini in piu’.
La dirigente mi ha fatto vedere la corposità del registro dove sono elencate tutte le volte in cui, causa assenza dell’insegnate, i ragazzini vengono divisi in altre classi.
E questa situazione purtroppo è frequente.
Ritengo apprezzabile il tono della “petizione” del 15 febbraio, anche se fra i motivi della richiesta avrei inserito anche l’organizzazione familiare. Penso infatti che la scuola debba, nei limiti delle proprie possibilità, andare incontro anche alle esigenze delle famiglie in termini di organizzazione del tempo.
Anche la petizione coordinata dal dott. Fabio Sgarzi ha toni pacati che stimolano ad una ulteriore riflessione sulle scelte fatte.
Il Consigliere Sgarzi, come rappresentante dei firmatari, è tenuto costantemente aggiornato dallo scrivente sugli incontri che si susseguono per cercare una soluzione di comune soddisfazione; se la petizione del 15 febbraio sarà corredata da un suo riferimento, sig. Garbuio, sarà mia cura comunicarle le eventuali evoluzioni della problematica evidenziata.
Saluti a tutti i lettori di BudrioNext
Daniele Mazzoni
mazzonidaniele@vodafone.it
ciao Daniele
è vero che il tuo aiuto come collegamento con la scuola è stato cruciale come del resto la disponibilità della Assessore Giuliana Sabbatini che nell’ambito del suo incarico ha fatto il possibile per trovare una mediazione.
Ora vorrei rivolgermi direttamente al sindaco che è il primo tutore della salute di tutti i suoi concittadini.
In un periodo storico dove la minaccia dell’obesità e i disordini alimentari infantili e adolescenziali sono in costante aumento il rimanere vigili è un obbligo.
Per non dilapidare anni di investimento sulla Educazione Alimentare nelle scuole ribadisco i miei dubbi nell’approvare la sostituzione di un pasto con merende.
Il banco trasformato in tavola i libri come piatto.
In alternativa a due pause merenda che dovranno per forza causare l’interruzione delle lezioni e una perdita di tempo dedicato alla didattica non più recuperato a mè non dispiacerebbe che:
la pausa pranzo fosse ufficializzata
come da decreto ministeriale in una pausa di 45 minuti da svolgere in mensa. Che consentirà a Tutti i nostri ragazzi di assumere un pasto equilibrato in un luogo adatto al convivio e dove si possa esprimere al meglio questo momento di carattere collettivo.
Le lezioni potrebbero essere riprese e invece di uscire dalla scuola alle 14.00, come lupi affamati che si avventeranno su qualsiasi cosa avranno sotto mano da soli (inteso in assenza di altri commensali con i quali dividere questo momento così importante), uscire alle 14.45 ma pronti per le attività ludico motorie o fare i compiti.
Questo senza toccare il sabato.
ciao a tutti
La raccolta firme è stata consegnata e protocollata sabato scorso 18 Febbraio.
Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno sottoscritto la lettera, alla dirigente della “Fedora Servetti Donati” dott.ssa Anna Maria Bucciarelli che ha autorizzato la mia “piccola invasione di campo” all’interno della scuola, alla sua vice dott.ssa Donzella ed al personale ausiliario che mi hanno aiutato nelle mie mancanze dell’ultimo minuto, ai dott. Ferruccio Bonaga e Francesco Fini che hanno fatto opera di divulgazione dell’iniziativa, all’Assessore Giuliana Sabbatini che mi ha fatto sentire l’interessamento dell’Istituzione Comune (sempre attenta all’ascolto ed alla comprensione delle problematiche della scuola e della famiglia), a quanti sono qui intervenuti per l’una o l’altra posizione, infine ma non certo meno importante, alla Redazione di Budrionext, nella persona del sig. Andrea Farina, per lo spazio riservatomi nel sito.
Spero di non aver dimenticato nessuno.
Mi scuso con le famiglie delle classi elementari dei siti di Mezzolara e Vedrana per non essere riuscito ad organizzare contemporaneamente la raccolta firme anche da loro. Credo però che, se interessati a manifestare la loro adesione a questa iniziativa, un messaggio di posta elettronica all’indirizzo che il Presidente del Consiglio d’Istituto del Quirico Filopanti ha qui postato od alla Preside all’indirizzo PEC indicato sul sito della scuola, sarà sicuramente tenuto in considerazione quanto le firme da me raccolte.
Ma Farina cosa ne pensa?
E Lui a che ora pranza?
GIgio
Sig.ri Ferruccio,Garbuio e altri
se vi troverete a dover scegliere tra orario su 5 giorni e orario su 6 giorni avrete cura di tutelare anche i diritti di chi preferisce la prima ipotesi?
Non credete che anche la possibilità di avere 2 giorni di recupero sia importante per l’equilibri psico fisico del ragazzo?
Se sottolineate che i ragazzi, come i miei che vengono dalle frazioni arrivano tardi a casa (1445) votete anche considerare che il sabato si sveglierebbero come gli altri giorni molto presto (06.30)?
Ed infine, non pensate che ad esprimersi dovrebbero essere coloro che sono coinvolti in prima persona ovvero i ragazzi?
Io penso che se informati correttamente di ENTRANBE le posizioni potrebbero esprimerci la loro opinione e mostrarci un punto di vista tutto sommato interessante. Non trovate?
Molto molto sinteticamente anche perchè mi ripeto (la invito a rileggere un po’ tutto e non solo in questa discussione):
1) io rivendico il diritto della miglior scuola (modello orario in questo caso) possibile indipendente dai problemi delle famiglie che non devono diventare un problema della Scuola. Questo perchè il diritto ad avere la miglior Scuola possibile è il primo diritto dopo quello allo studio. Credo.
Ed il 6h/die continuo a non capire come possa essere migliore del 5 a pari soluzioni.
Ma al di là di ciò, personalmente, sto solo chiedendo un orario migliore anche senza il sabato. La tirata di 6 h, a quest’età, non mi piace neanche un po’.
2) se Lei avesse un minimo di ragione vorrebbe dire che la Scuola fino all’anno scorso da 50 anni in qua ha rovinato, con stress psico fisico, un mare di ragazzi.
3) meglio un’alzataccia a settimana in più o 5 h di lezione perse a settimana? Ma poi, l’alzataccia dipende dall’ora di messa a ninna. E l’ora d’andata a ninna dipende dall’ora di sveglia… se il pupo si fa le sue 9 ore o più, alzataccia non è. Sarò all’antica, ma così dev’essere. Ritengo sia una delle rogne di un genitore…
4) no, non trovo. A 10 anni è una scelta più grande di lui/lei. Il mio poi, farà il commerciale evidentemente, mercanteggia su tutto: “Preferisci 5 gg a scuola e 2 a casa o 6 a scuola e 1 a casa?” Risposta “Non potremmo fare 3 a scuola e 4 a casa?”…. no guardi, parlargliene si, ma corrergli dietro proprio no 🙂 …
Lei è? Genitore x le 5h/die? Esterno a tutto? Professore del Filopanti? Ragazzo in incognito? 🙂 .. perdoni ma non mi è troppo chiaro.
Per piacere, comprendo benissimo la necessità di una famiglia di poter scegliere ma piantatela di mettere sempre in dubbio rendimenti, disagi, mancanze, ecc. dei ragazzi che fanno le 30 su 5. Molti di noi, io tra questi, hanno avuto figli in questa sezione e non mi pare di aver distrutto la vita dei miei figli né dal punto di vista scolastico né da quello fisico e psicologico. Sono riuscite entrambe a fare sport, a frequentare corsi extrascolastici proposti anche dalla scuola, a vedere gli amici e tanto altro.
Concludo dicendo che ora sono al liceo e, che ci crediate o no, capiscono perfettamente quello che viene loro insegnato.
Potrebbero capirlo meglio? sicuramente! Gli spazi per migliorare ci sono sempre e ovunque.
Con questo non dico che voi non abbiate ragione ma da tanti vostri commenti pare che questi nostri figli siano stati doppiamente sfortunati: primo per avere genitori come noi, secondo per aver frequentato in quel modo le scuole medie.
Grazie
Mi dispiace sentire un genitore esporre quanto sopra. Non dovrebbe per due motivi: ne io ne altri abbiamo mai parlato od indicato la scelta delle 6h/die come un modo per rovinare i propri figli e, secondo, il risultato che le sue figlie hanno ottenuto.
Torno a ripetermi ed invito anche Lei sig. ra Marisa, a rileggere il tutto anche in altre discussioni.
E’ sbagliato ragionare sul proprio caso: c’è da tenere in considerazione la moltitudine dove sono presenti ragazzi che farebbero faville a 8h/die e altri a cui 4 sono già troppe! (chiaro che estremizzo). Ed il 5h/die è più garantista del 6 sotto un mare di aspetti a parità di soluzioni adottate. Gent. Marisa, se la Scuola offrisse 4 modelli orari dove si arriva a 8h/die e lei ci avesse iscritto le sue figlie io non avrei nulla da ridire! Perchè ogni genitore conosce i propri figli e gli sceglie la strada più adatta. Ma se l’offerta si riduce a 1 solo modello (per i più svariati motivi) la Scuola deve adottare quello didatticamente migliore, non quello che vuole la maggioranza delle famiglie! Le famiglie che hanno qualche problema a portare i figli a scuola il sabato od ad averli a casa dalle 13 devono trovare aiuto NON dalla Scuola ma da altro ente comunitario (della comunità): il Comune per esempio?
Si, lo so che c’è una legge che dice che la Scuola deve andare incontro alle esigenze delle famiglie, ma non da alla Scuola i mezzi per farlo. Dunque? Dunque quella legge non può che essere parola morta. Per ora è cosa che non può trovare accoglimento.
Tratto dai commenti sopra riportati:
1) i ragazzi che oggi hanno successo, quanto sarebbero stati più bravi se avessero frequentato con 12 ore di lezione ottime e 6 pessime invece di 10 e 10?
2) i ragazzi che Lei erroneamente definisce “che non hanno voglia di studiare”, quanto profitto in più potrebbero aver avuto da un orario con 12 ore di lezione ottime e 6 pessime invece che 10 e 10?
Mi permetto di rispondere al posto suo: non quantificabile, oggi, ma certamente la risposta è a carattere positivo per entrambe le domande: sia i “bravi” che i “meno bravi” sarebbero stati più bravi.
Non è tratto forse da un suo commento?
E se alcuni ex allievi sono intervenuti nei commenti forse è perchè anche loro si sono sentiti “punti”.
Resta però il fatto che la scuola deve offrire la possibilità dei due modelli
Mi è chiaro che mi sta dicendo che mi sono contraddetto, ma – una mia caratteristica non evidente forse – sono un po’ tonto, non capisco dove. Sarebbe così gentile da mettere più vicine le mie contraddizioni? La ringrazio anticipatamente.
FORSE ho capito. Mi sta dicendo che ho processato le scelte dei genitori? No. Si può intendere quello, si, ma il soggetto destinatario di quei punti è l’analisi dei due modelli orari, non le scelte operate dai genitori. C’è un contesto mi pare… non prendiamo frasi a piacimento, i contesti sono importanti come le frasi o più.
Scusate ma perchè non vi contate (pro e contro l’attuale orario) e decidete democraticamente a favore del parte più numerosa? In realtà non riesco a farmi un’idea di quali siano i numeri ma sento pareri favorevoli e contrari in ugual misura. Non sarebbe meglio scegliere in base al criterio di maggioranza?
Chiedo al lettore estrema attenzione nella lettura. Quanto segue può essere facilmente frainteso.
Personalmente ho dei fortissimi dubbi che una scelta come questa trovi una buona soluzione nel metodo da Lei suggerito, sig.ra Silvia. E’ per questo che ribadisco: la Scuola tenga ben dritta la barra del timone sui suoi obiettivi primari e le famiglie con problemi per la frequentazione si rivolgano ad un’istituzione più confacente. E ribadisco anche quanto da sempre la dott.ssa Parma dice: “Non sono i professori a voler il sabato libero.”
Ma posso io andare al Filopanti a chiedere che mi compri un’auto per portare mio figlio a scuola? Certamente no! Però il Filopanti si piega ad altre esigenze delle famiglie: chi ha un lavoro che non gli permette di essere a casa quando il figlio rientra e non può o non vuole pagare qualcuno che glielo accudisca, chi vuole il sabato libero perchè suo figlio è bravo e non vuole sprecare la giornata del sabato nell’istruzione, chi ha un familiare malato da accudire e non può o non vuole pagare un’aiuto, chi è pigro e non vuole svegliarsi anche il sabato mattina presto e via via tutta una serie di motivi più o meno plausibili MA
esattamente al pari del mio chiedere al Filopanti di comprarmi un’auto per poter portare mio figlio a scuola o alla fermata del bus.
Sono, per quanto diffuse/comuni, esigenze PERSONALI. E come tali NON POSSONO E NON DEVONO ESSERE RISOLTE DALLA SCUOLA STATALE.
Uno o più ragazzi con problemi ad apprendere SONO UN PROBLEMA DELLA SCUOLA. Uno o più ragazzi molto bravi nell’apprendimento, e quindi frenati dalla massa, PUO’ ESSERE UN PROLEMA DELLA SCUOLA. Le esigenze personali non lo devono essere.
Capisco e non rimprovero scelte fatte 10 o più anni fa quando il Filopanti si aprì a più di un modello orario principalmente per esigenze di pochi e con limiti verbalizzati ben precisi. Allora forse non se ne era consapevoli, ma eran tempi di vacche grasse. Oggi ne può esistere solo uno – così dice la Presidenza – e non può essere il 6h/die rispetto al 5 a pari accorgimenti adottati. Le famiglie che han diritto devon esser aiutate da altra Istituzione.
Rinnoverò quindi su questa base l’invito al Filopanti, che per dare una buona Scuola deve avere un modello orario unico, a ritornare alle 5h/die e dare ciò che la Scuola ha sempre dato: il meglio. E io, non il Filopanti, devo preoccuparmi di riuscire a comprare un’auto per portare mio figlio a scuola o al pulmino.
Per pubblica informazione: alcuni licei, anche a Budrio se non erro, stanno tornando ad usare il sabato.
L’ho già scritto sull’altro thread ma forse qui è più letto: domani, martedì 15 alle 17e30, ci sarà un consiglio dove la Scuola deciderà in materia per il prossimo anno. Andrò, silenziosamente, ad ascoltare…. e a farmi guardare, probabilmente male, da tutto il CdI 🙂 …. qualcuno viene a farmi compagnia? 🙂 GRAZIE! (non lasciatemi soloooo!!!!)