Scuola, ripartiamo dalla sussidiarieta’

31 gennaio, 2012

Ho ricevuto la richiesta dalla redazione di questo magazine online Budrio Next di un mio commento sulla problematica della mancanza di insegnanti nella scuola materna di Budrio, problema divenuto di dominio pubblico a seguito di un articolo in merito pubblicato dal Resto del Carlino domenica 15 gennaio.
Leggendo l’intera pagina della cronaca locale del Carlino di domenica, dove c’è anche un secondo articolo con le dichiarazioni del sindaco Carlo Castelli, mi è venuto spontaneo rispondere a questa richiesta di commento con una battuta.


Il sindaco dice: “Il bilancio 2012, approvato a larga maggioranza, prevede il tentativo di difendere tutti i servizi per i cittadini e una risposta positiva per evitare liste di attesa nelle scuole dell’infanzia”. Per questo il sindaco ha previsto un aumento della addizionale Irpef comunale: se il sindaco Carlo Castelli e l’assessore al bilancio Giulio Pierini hanno fatto bene i conti, la situazione dovrebbe essere abbastanza tranquilla, anche perché i dati sull’aumento della popolazione sono continuamente monitorati dall’amministrazione comunale e quindi non sono una sorpresa.

Ma battute a parte, la mia attenzione è andata ad un’altra dichiarazione del sindaco Caselli contenuta nel primo articolo citato: “Il Comune non potrà fare per sempre il supplente dello Staro. Elementari, medie e materne ci costano ogni anno 800.000 euro.”
Questo è l’esito di una concezione statalistica della gestione dei servizi ai cittadini: l’ideologia dominante ha da sempre fortemente privilegiato la gestione diretta da parte dello Stato e degli enti pubblici delle risposte ai bisogni della popolazione con faraonici apparati burocratici che hanno per anni divorato ingenti risorse pubbliche (cioè soldi nostri).

Dal mio primo ingresso in consiglio comunale quasi 10 anni fa ho ripetutamente caldeggiato un’inversione di rotta :cominciare ad applicare la SUSSIDIARIETA’ che consiste nello stimolare ed aiutare anche economicamente le diverse aggregazioni di cittadini che si organizzano per dare risposte a problemi comuni: si otterrebbero risposte efficaci con costi molto inferiori per i bilanci pubblici.

Per quanto riguarda la scuola, un esempio di sussidiarietà a Budrio è la scuola materna Sacro Cuore: gestita autonomamente, vigilata dalla Direzioni Didattica, ASL,… che offre un servizio pubblico apprezzato dalla cittadinanza. Questa scuola riceve il contributo del Ministero previsto per le scuole materne ( in totale circa 30-35.000 euro all’anno che dipendono dalle leggi finanziarie e arrivano sempre in ritardo) e ha stipulato una convenzione per il servizio pubblico offerto con il Comune che le versa un totale di 15.000 euro all’anno per le 3 sezioni, uno dei contributi più bassi versati dai comuni della nostra provincia. La scuola si sostiene con il pagamento da parte delle famiglie delle rette e della mensa, con il lavoro di 6 unità di personale assunto, con il lavoro gratuito di 2 suore e di un laico per la gestione, e con una rete di collaborazioni di genitori e amici.
In alcune zone d’Italia dove gli enti pubblici sono stati più lungimiranti, sono nati diversi tipi di scuole: asili aziendali, fondazioni, cooperative genitori-insegnanti,…, e tutte queste strutture vengono a costare ai bilanci pubblici un decimo del costo dell’equivalente servizio statale.
A Budrio ho sentore che niente cambierà: anche il nuovo edificio che dovrebbe sorgere nella zona della Romantica prevedo sarà gestito come scuola statale.

Tutto sta vorticosamente cambiando in Italia e nel mondo: rimanere ancorati al concetto che il servizio pubblico è solo ( o prevalentemente) quello statale è indice di un modo di pensare che è stato già giudicato negativamente dalla storia.

Laura Burnelli
Consigliera comunale di Budrio

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