La strana coppia e Il Ritorno dei Medosi

10 settembre, 2013

Marco e Gabriele la strana coppia. Strani perchè, sebbene cugini, diversi caratterialmente. Strani perchè terribilmente in sintonia nel mandarsi a quel paese appena prima di essersi fatti una risata insieme.

Sono stati 20 anni senza vedersi, per ritrovarsi uguali a prima. Con diversi compagni di viaggio: non più brogliacci rilegati con le spirali, ma comodi file spediti tramite posta elettronica per scambiarsi i capitoli del libro da visionare.
La scrittura, infatti, la loro passione. Marco lavorava come giornalista, mentre per Gabriele era e rimane una bella passione.
Il primo era quello che sfruttava la sua inventiva e genialità per dar spazio alla sorpresa nella scrittura. Il secondo curava abilmente la sintassi e la grammatica, visto il suo passato dedicato all’insegnamento. Entrambi traevano spunto dalla fantasia dell’altro per tradurre in lettere la loro creatività fuori natura. Il risultato sono stati due anni passati a scrivere vivacemente: da L’Ultimo dei Medosi a La Trilogia dei Forestali, per poi arrivare all’ultima fatica, Il Ritorno dei Medosi.

Il libro, che sarà presentato domenica 15 settembre (ore 16) presso Cà ed Metusco, durante la tradizionale festa autunnale, si divide in due storie che si intrecciano, una ambientata nel passato e una ai giorni nostri, con le solite avventure nel contesto budriese e il ritorno del Sauro Medosi protagonista del primo libro. Accanto a lui, ma distanziato temporalmente di duecento anni, Corrado Medosi, figlio del Risorgimento italiano.

Un romanzo, scritto dai due a casa di Marco, davanti a pizze e polpette, parlando della fitta trama del libro con molte pause, per dar spazio alle risate e ai ricordi del passato. Dall’avventura a Radio Budrio, ai ritrovi comuni in famiglia, fino alla stesura del primo libro negli anni ’80 che Marco deciderà di pubblicare poi da solo nel 2010. E’ proprio in quel frangente che i due si ritrovano, quando Gabriele – venuto a conoscenza della presentazione in biblioteca – telefonerà a Marco per dirgli: “Ma allora l’hai finito?”. Da lì i rapporti tornano a farsi intensi tra i due, certi della forte propensione di entrambi per l’ironia, ma mai abbastanza sicuri del perché, per tanti anni, mai han potuto tornare a scherzare insieme. “Ci piacevamo l’un altro – ci racconta Gabriele – gli ultimi anni, passati insieme, sono stati stupendi”. Nella vita di Marco, una malattia chiamata poliomielite che gli cambierà la vita, e lo costringerà alla sedie a rotelle. Ma come dirà più volte Ferruccio Melloni, suo compagno di politica durante gli anni da sindaco, “quando succedono queste cose o si diventa cattivi o molto buoni. A Marco è successa la seconda cosa”. “Non sapeva cos’era la cattiveria – ci racconta Gabriele. “Ricordo quando chiamò FER per organizzare il suo passaggio in treno fino a Bologna e non riuscirono a prenderlo a bordo. Tornò a casa senza far viaggio. E quando gli dissi di scrivere sul giornale dove lavorava un pezzo feroce contro la compagnia, rispose con un articolo talmente umoristico da trasformare la rabbia in una risata”.

Marco, da lassù, avrà sicuramente saputo della presentazione del libro, senza di lui. Chissà se sarà d’accordo sul colore di copertina scelto da Gabriele o sul font utilizzato nelle quasi 400 pagine del romanzo. Forse, anche lui, una telefonata la farà. O forse no. Sicuramente, però, domenica, alla presentazione sarà presente. In sala, nel ricordo di tutti i suoi compagni di vita e di avventura.

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